Riceviamo e pubblichiamo
Il senatore Nicola Irto, segretario regionale del Partito Democratico calabrese, e la Presidente dell’Assemblea regionale del PD Calabria, nonché Vicensindaca di Catanzaro Giusy Iemma hanno fatto bene, molto bene, a denunciare l’ennesimo taglio di fondi per la Calabria perpetrato dal Governo Meloni, 750 milioni destinati all’alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria, e ad altre infrastrutture, sono spariti. Taglio effettuato con la complicità o l’assenso del Centro-Destra calabrese: chi tace acconsente. Continua, purtroppo, l’avversione del Governo di Centro-Destra verso il Mezzogiorno e la Calabria: l’Autonomia Differenziata è, infatti, già in atto.
Rispetto alle scelte del governo Meloni per la Calabria, più grave si rivela la posizione degli esponenti istituzionali/politici del Centro-Destra calabrese. Il Presidente del Consiglio Regionale Filippo Mancuso, il Presidente della Giunta Regionale Roberto Occhiuto, ma anche le altre personalità di rilievo del centro-destra calabrese, si sono resi corresponsabili delle gravi scelte del Governo. (Sanità, Trasporti, Agricoltura, Infrastrutture, Turismo, Lavoro, ecc.).
Sono imperdonabili i tagli previsti dai fondi del PNNR, vedi l’alta velocità, e bene ha fatto l’ex Presidente della Giunta Regionale della Calabria, l’On. Mario Oliverio, nel denunciare la subalternità della destra calabrese rispetto alle scelte contro la Calabria del Governo Meloni. È di esempio il leghista Filippo Mancuso, che nasconde sotto il tappeto la grave politica antimeridionalista del Governo; utilizza e plaude l’avvio, peraltro con tanto ritardo, dei bandi di progettazione esecutiva dell’ANAS per la realizzazione della nuova SS106 Simeri Crichi-Papanici-Crotone, ma omette di criticare tutte le scelte contro la Calabria del Governo Meloni/Salvini. Scrive, lo fa in qualità di Presidente del Consiglio Regionale, così si capisce: “C’è chi in politica fa demagogia e si occupa di problematiche astratte e chi al contrario, come il Ministro Matteo Salvini, in coerenza con gli impegni assunti, dopo avere adottato specifici atti formali ne agevola l’attuazione, dimostrando grande e scrupolosa attenzione alle esigenze di modernizzazione delle infrastrutture calabresi come la SS106”. Mi permetto di osservare che tali dichiarazioni, così ritengo, se le fa quale Presidente del Consiglio, rappresentano il pensiero dell’intero Consiglio Regionale. Ma, domando, Il Consiglio Regionale nella sua interezza condivide queste esternazioni? Penso proprio di no. Se, però, le fa quale esponente politico e da Consigliere Regionale della Lega, deve avere la correttezza etica di non firmarli quale Presidente del Consiglio. Non credo sia un’osservazione di poco conto. Sottopongo tale circostanza, alla valutazione dei Consiglieri Regionali, soprattutto di opposizione. Colgo, l’occasione, per chiedere all’On. Filippo Mancuso di esternare qualsiasi Sua posizione politica, in qualità di esponente politico, e di non farlo in quanto Presidente del Consiglio, se non autorizzato dall’intera assise regionale.
Torniamo alla 106. Ci sono i bandi di progettazione esecutiva per la realizzazione dell’ammodernamento della statale 106 per poco più di 40 Km (Simeri Crichi, Papanice, Crotone) Un ammodernamento deciso e previsto, da anni, e oggi, normalmente proseguito, con ritardo, nell’iter dal Governo Meloni. Filippo Mancuso, il leghista Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, coglie tale occasione per santificare Matteo Salvini: il leghista anti italiano, secessionista, odiatore dei meridionali: basta prendere cognizione di quanto egli ha scritto e detto negli ultimi 25 anni. È un tentativo leghista per rendere meno forte il risentimento dei calabresi verso Salvini.
Quanto scritto sul futuro ammodernamento di un tratto della 106, mi offre l’occasione per esplicitare una mia riflessione.
Mi chiedo, perché la Calabria si deve accontentare di un ammodernamento della 106? Perché non ambire a ottenere quanto sarebbe normale pretendere: L’autostrada 14; quella che da sopra Bologna si collega con le autostrade del Nord fino al Brennero e che dal centro Italia arriva e, inspiegabilmente, muore a Taranto, emarginando la Calabria.
Tante Regioni hanno più autostrade che le attraversano e le collegano con il resto del Paese, perché la Calabria si deve accontentare di una sola autostrada, peraltro con un percorso difficile ed in alcuni tratti di ardua possibilità di rifacimento, vedi la Cosenza/Falerna.
L’autostrada sullo Jonio calabrese, non una semplice superstrada, sarebbe molto importante per aiutare il riscatto economico (vedi turismo) della Calabria.
Una proposta in tal senso dovrebbe partire dal capoluogo di Regione, Catanzaro, città sullo Jonio, coinvolgendo i comuni del litorale compreso Reggio Calabria.
La Calabria non si deve accontentare di scelte che potrebbero confermare il ruolo secondario di questa regione, ma dovrà ritrovare la forza politica di porre sul tappeto la questione Calabria, che di fatto è negata e relegata a un fardello fastidioso.
Catanzaro Capoluogo di Regione ha il dovere politico, di recuperare una proposta ampia e coraggiosa per il riscatto della Calabria, atteso che il governo regionale della destra di Occhiuto/Mancuso è incapace di assolvere ad un compito alto e necessario.
Se l’Amministrazione Comunale di Catanzaro non si ritaglia il ruolo di punto di riferimento politico per il riscatto della Calabria, contro la destra al Governo nazionale e regionale, rinuncia ad essere una cosa seria, e pertanto a servire ben poco ai calabresi e ai catanzaresi, se non ad essere terreno fertile per il Centro-Destra.
Catanzaro, 05.9.2024
Sabatino Nicola Ventura