Il suo post aveva fatto rumore tra le file dei pentastellati. Tanto, considerato il contesto. La vicepresidente del Senato Mariolina Castellone aveva difeso in un commento il garante dell’M5s Beppe Grillo dagli attacchi concentrici, ricevuti dopo la sua lettera aperta pubblicata sul blog per stoppare qualsiasi ipotesi di cambiamento di nome o simbolo del partito. E alla regola “d’oro” dei due mandati. Castellone aveva parlato di… Grillicidio.
Ieri, in un’intervista al Fatto Quotidiano, l’interessata respinge qualsiasi ricostruzione che la opponga al leader Giuseppe Conte: “Non voglio attaccarlo, la sua leadership non è in discussione. Ma contesto un metodo. Queste cose le ho dette a lui personalmente e le ripeto nelle assemblee interne da mesi. E conferma in toto la sostanza del suo pensiero”.
Castellone non vuole che il Movimento si trasformi, inesorabilmente, in un partito tradizionale. Fatto che, secondo lei, snaturerebbe il progetto politico pentastellato fino al punto di snaturarlo. E per questo è stata insultata e addirittura minacciata sui social. Follia allo stato puro, come ovvio, di gente esaltata. Ma, tornando subito al contesto prettamente politico, sarebbe interessante sapere con chi sta il povero consigliere pentastellato Danilo Sergi da Catanzaro.