Articolo tratto da Ansa
Non accennano a diminuire gli sbarchi di migranti in Calabria, e in particolare nella Locride dove questa mattina sono arrivati 83 profughi, tra loro donne e bambini, soccorsi in mare dalla Guardia costiera. Continui “arrivi” che stanno mettendo, sia in mare, sia a terra, in notevole difficoltà, viste anche il clima torrido e le temperature molto al di sopra della media, tutto il sistema di soccorso e accoglienza dei profughi. Al Porto di Roccella Jonica, dove solo negli ultimi tre mesi si sono già verificati altri sedici “arrivi” (l’ultimo, in ordine di tempo, nel pomeriggio di ieri, sabato), poco prima dell’alba di oggi si è verificato l’ultimo sbarco di migranti di varie nazionalità, il diciassettesimo negli ultimi cento giorni circa.
Dopo un’operazione di soccorso in mare compiuta al largo della costa calabrese da parte dei militari della Guardia Costiera di Roccella Jonica, nello scalo marittimo reggino sono giunti gli 83 migranti di nazionalità, in prevalenza, iraniana, irachena e afgana. Tra i profughi anche una decina di donne, una dozzina di bambini tra cui alcuni molto piccoli e comunque con meno di due anni di vita. Al momento dell’individuazione in mare e del soccorso, i migranti si trovavano a bordo di una piccola barca a vela di circa 10 metri localizzata a quasi 50 miglia di distanza dalla costa calabrese.
La barca a vela con a bordo i profughi, stando a quanto raccontato, dopo lo sbarco, da alcuni migranti alle forze dell’ordine, sarebbe partita dalle coste della Turchia domenica scorsa. Dopo lo sbarco, i profughi, su disposizione della Prefettura di Reggio Calabria, sono stati momentaneamente sistemati nella tensostruttura portuale di prima assistenza gestita da alcuni associazioni di volontariato del comprensorio locrideo.