I tifosi fanno i tifosi. E spesso di calcio, e di arbitri in particolare, non capiscono un ca@@o. Vorrebbero infatti sempre tre rigori a partita a favore della loro squadra e se un direttore di gara sbaglia contro di essa, fosse anche il redivivo Concetto Lo Bello, non sa arbitrare o è in malafede. Ecco perché, per quelli catanzaresi, ad esempio un gigante dell’Aia di tutti i tempi come l’indimenticato Luigi Agnolin di Bassano del Grappa e il modesto 33enne Daniele Rutella di Enna, che domani dirigerà Catanzaro-Juve Stabia, sono gli stessi.
Due “corvi neri” che hanno cioè sbagliato contro le Aquile. E magari complici di un… gombloddo antigiallorosso della Lega Ma Rutella, che sarà di scena nel match valido per la 2. giornata dell’edizione ‘24/’25 del campionato di serie B, è scarso. Punto e basta! E lo è a prescindere dall’errore della famigerata semifinale playoff di C di Padova, che penalizzò l’Uesse. Cosa lo dice? Non certo quell’errore, ancorché marchiano.
Ma i dati relativi a un Ddg che al suo terzo anno alla Can, dov’è un miracolo figuri ancora, non è riuscito a esordire in A. Anzi, domani sarà appena alla sua 27. in B. Finora, quindi, ha fischiato solo 13 volte, di media (in realtà 11 più 15), a stagione fra i cadetti. E nulla più. Difficile, se non impossibile, che resti quindi al suo posto anche per l’annata ventura se non migliorerà sensibilmente il proprio rendimento. Al di là del rapporto con le Aquile, come ovvio. Fermo restando che, sempre numeri alla mano, non si può certo definire un portafortuna del Catanzaro. Ma questa è un’altra storia…