Prossimo ai 41 anni, che compirà in un giorno non… banale in Italia come il 29 settembre, a dirigere Catanzaro-Sassuolo (match d’esordio nel campionato cadetto ‘23/’24 per entrambe le contendenti) sarà il sig. Marco Piccinini di Forlì. Distante ‘appena’ 138 km dalla città che esprime la formazione quest’oggi ospite al Nicola Ceravolo, di cui è corregionale (ormai la preclusione geografica non esiste più), Piccinini vanta ben 63 gettoni di presenza in A; 72 in B e 12 in Coppa Italia ‘maggiore’ tra cui la recentissima Verona-Cesena. Terminata con la sorprendente vittoria della compagine esterna dei suoi… vicini di casa. Dato, statistico e cabalistico, che preoccupa un po’ i supporter giallorossi anche e soprattutto alla luce della netta sconfitta delle Aquile. Ko maturata l’anno scorso nell’unica partita di B diretta dal fischietto forlivese in cima ai Tre Colli.
Il brutto ricordo di (e con) Piccinini per le Aquile in B
Uno 0-3, perentorio, in favore del Brescia datato 20 dicembre. Ovvero nel periodo nero delle Aquile, a conti fatti costato ai giallorossi la possibilità di giocarsi fino in fondo la promozione diretta in massima serie pur da matricola. Comunque sia, bisogna aggiungere che il romagnolo fuori dal campo svolge(va) la professione di ingegnere edile. E benché non sia internazionale è uno che all’estero, in qualità di arbitro o Var, ci va lo stesso. Seppur in campionati (tipo quelli greco e cipriota, ad esempio) e competizioni non certo d’élite. Mica poco però anche per uno che, da terzo anno alla Can, aveva collezionato già 16 designazioni. E la stagione successiva altre 13, dopo aver debuttato in massima serie una decina di giorni prima di diventare 34enne nel 2017 in Atalanta-Crotone. Senza dimenticare la soddisfazione di essere stato incoronato, appena un paio di annate calcistiche prim’ancora, miglior elemento dell’allora Lega Pro, per giunta destinatario del prestigioso e ambito Premio Luca Colosimo.
Il fischietto forlivese a un certo punto proiettato verso la nomina a internazionale. Poi il netto calo
Sfortunato giovane arbitro, oltretutto originario del capoluogo calabro ma residente in Piemonte, morto in un tragico incidente stradale al termine di un suo match di C. I numeri e dati appena snocciolati sembravano dunque proiettare Piccinini addirittura verso un ingresso nell’Olimpo della Fifa, peraltro succedendo così al noto conterraneo Fiorenzo Treossi tornato a fare il dirigente del Cesena Calcio, salvo il susseguente progressivo calo. C’è chi sostiene addebitabile al fatto che, sebbene agile e scattante sotto il profilo atletico anche per via di un fisico non certo da marcantonio, sia troppo ‘sensibile’ dal punto di vista caratteriale. E dunque comportamentale, con atteggiamenti assai più autoritari che autorevoli. Peculiarità che tenderebbe a fargli inasprire i toni in campo e quindi a condizionare, seppur involontariamente, la sua gestione tecnica e disciplinare della gara condotta.