Alleanza per Catanzaro

Riceviamo e pubblichiamo


È opinione comune tra i catanzaresi che il sindaco Fiorita non porti alcun beneficio alla città, come dimostrano le continue dimissioni dei suoi assessori. Sembrerebbe quasi che lavorare a stretto contatto con il sindaco comporti, per gli assessori, un peggioramento delle loro problematiche familiari, di salute e professionali. Tuttavia, rimane il dubbio se queste continue dimissioni siano davvero dovute a ragioni personali e professionali, o se, al contrario, nascano da un’incompatibilità con il sindaco o addirittura da punizioni verso quegli assessori poco inclini alla sua causa politica.


L’ultima dimissione in ordine di tempo è quella dell’ingegnere Scalise, responsabile della gestione del territorio e delle grandi opere. Come pensa il sindaco di poter garantire stabilità e progresso alla città con queste continue defezioni? Non è forse il momento di riconsiderare la sua leadership e il suo approccio amministrativo? È legittimo chiedersi se vi siano state pressioni politiche o conflitti di interesse che abbiano portato Scalise a dimettersi?

È possibile che l’ex assessore si sia trovato a dover gestire decisioni politiche che compromettevano la sua professionalità e trasparenza? Non crediamo alla versione ufficiale delle dimissioni per “motivi personali e professionali” e pretendiamo di conoscere i veri motivi per cui l’ex assessore Scalise ha lasciato il suo incarico.


Vi sono numerosi esempi che suggeriscono un certo modus operandi, lontano dall’approccio amministrativo dell’ingegnere Scalise. Basti pensare alla ciclabile di Giovino, che ha devastato l’area delle Dune, o alla ciclabile del Corvo, dove milioni di euro del PNRR sono stati sprecati. Un altro caso emblematico è quello dei ritardi nella riqualificazione della parte elettrica dello stadio, attribuiti a un’impresa inadeguata, ma mai chiariti dal sindaco. Incapace di recuperare i fondi necessari per l’adeguamento dello stadio ai parametri FIGC, Fiorita, in quel caso, utilizzò una clausola “extra canone” della convenzione CONSIP, originariamente destinata all’illuminazione pubblica, per finanziare lo stadio.


Quello che avremmo sempre voluto chiedergli: il ricorso a questa procedura è dovuto alla necessità di nascondere la sua incapacità di recuperare fondi o per favorire qualcuno? È certo che, anche in questa occasione, Scalise si è trovato costretto a portare avanti una richiesta politica, forse consapevole della mancanza di totale trasparenza, ma comunque piegandosi a meccanismi politici che da professionista non aveva mai affrontato.


Adesso, cosa farà Fiorita? Chi sostituirà l’ingegnere Scalise? Quali misure adotterà il sindaco per garantire che non esistano meccanismi clientelari o favoritismi nel Comune, soprattutto alla luce delle recenti dimissioni? Può assicurare che il prossimo assessore sarà scelto per competenza piuttosto che per fedeltà politica?
Bella domanda. Quello che è certo è che torneremo a parlare di trasparenza in alcuni atti, cercando di capire e spiegare ai cittadini le verità dietro tanti dubbi.

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