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Riceviamo e pubblichiamo

Abbiamo letto attentamente il decreto adottato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica in esito alla conferenza decisoria alla quale hanno preso parte tutti gli enti interessati; quella del Ministero ci sembra una soluzione equilibrata e ragionevole, per dare avvio alla bonifica del progetto stralcio ed al contempo rimettere all’ente che ha posto il vincolo allo smaltimento fuori regione la scelta finale.

Il decreto fa questo dopo aver richiesto un supplemento di istruttoria sulla eventuale disponibilità di impianti idonei a ricevere tali rifiuti pericolosi, anche all’estero.

Gli accertamenti sul territorio nazionale disposti da questo Commissario straordinario hanno avuto tutti esito negativo, cosicché un ultimo tentativo va fatto all’estero, anche se in caso di esito positivo delle ricerche si dovrà comunque tener conto dei limiti imposti dalla normativa vigente, anche in ambito comunitario.

Ciò detto, per mia esperienza, i ricorsi sbandierati sui giornali in genere sono ispirati a visioni politiche e di opportunità piuttosto che da ragioni e presupposti di diritto. E sono lontani dalla buona e corretta gestione della cosa pubblica, mossi invece da interessi diversi ispirati a istanze dal sapore populista.

Pur non entrando nelle polemiche tra enti di governo centrale, locale e regionale, ci si limita ad osservare che i rifiuti della discarica ex Pertusola vanno rimossi con urgenza da dove giacciono da decenni e che è sempre possibile, che tra un ricorso al TAR e una conferenza di servizi, l’impianto di Crotone venga saturato con rifiuti speciali e pericolosi provenienti da altre regioni, mentre quelli dell’area ex Pertusola, resterebbero irragionevolmente e incomprensibilmente lì, abbancati in mezzo alla spiaggia e al porto di Crotone.

Il compito del sottoscritto, impresso a chiare lettere nella legge istitutiva dei commissari straordinari e nel decreto di nomina, è quello di accelerare questo percorso e rimetterlo in linea qualora esca fuori dai binari.

Non mancherò quindi, di adottare gli atti di competenza, eventualmente anche esercitando i poteri sostitutivi di tutti gli organi e di tutti gli enti coinvolti, per perseguire l’obiettivo assegnato. 

“Non è comprensibile in diritto, la generalizzata possibilità offerta al mercato dei rifiuti speciali pericolosi, di conferire presso l’impianto esistente e funzionante a ritmi crescenti di Crotone e che permette a chiunque lo desideri di trasportare e conferire rifiuti pericolosi da dentro e fuori la Regione Calabria mentre si vorrebbe continuare, irragionevolmente e incomprensibilmente, a non consentire e permettere, a chi è obbligato per legge, di adempiere a quanto previsto, provvedendo a mettere in sicurezza ambientale con il trasferimento e conferimento, quelle limitate quantità di residui storici dei processi industriali, caratterizzati quali pericolosi, giacenti da molti decenni in mezzo alla spiaggia del mare di Crotone”.

Crisi idrica

L’Ufficio acquedotti di Palazzo de Nobili informa che sono in corso verifiche e attività tecnico-manutentive resesi necessarie per risolvere la carenza idrica nelle aree del quartiere Santa Maria servite dalla linea diretta Savuco. A risentire dei disagi sono le utenze di via Friuli, via Piemonte e via Romagna.

Crisi idrica a Mater D.

Per riequilibrare i serbatoi, a seguito della riparazione effettuata da Sorical, questa sera dalle ore 20 verrà effettuata la chiusura del serbatoio Materdomini a servizio dello stesso quartiere, via Campanella, Sant’Antonio e zone limitrofe. La riapertura è prevista per le ore 7 di domani martedì 6 agosto.

Cattivi odori da Fosso Barbaruzza

Una dettagliata relazione sui lavori effettuati all’impianto di Fosso Barbaruzza per accertare il reale funzionamento del sistema depurativo nel quartiere Lido. I presidenti della seconda e sesta commissione, rispettivamente Luigi Levato e Stefano Veraldi, hanno richiesto un confronto a dirigenti e funzionari dei settori competenti al fine di informare i componenti degli organi consiliari sulle condizioni attuali dell’impianto, messo in funzione dall’amministrazione nelle scorse settimane.S

Solita solfa autonomia

La Calabria è seconda solo alla Campania nel rapporto tra firme on line per il referendum contro la legge Calderoli e il numero degli abitanti delle varie regioni. Le 22.550 firme sottoscritte dai calabresi sulla piattaforma governativa rappresentano l’1,2% della popolazione e solo la Campania con il suo 1,5% fa di meglio. La fonte è del Corriere della Sera. Ovviamente, a queste firme vanno aggiunte quelle cartacee raccolte ai banchetti e che da quel ci risulta sono diverse migliaia.

Un risultato straordinario che diventa ogni giorno che passa più significativo. L’obiettivo che mi ero permesso di indicare delle 50.000 firme, tra on line e cartacee, sarà sicuramente superato nelle prossime settimane, a testimonianza di una mobilitazione popolare oltre ogni rosea aspettativa. A livello nazionale, dove già registriamo da molti giorni il superamento del quorum delle 500.000 firme, l’obiettivo del milione di firme appare ormai a portata di mano.

Dispiace molto che il Consiglio regionale della Calabria, davanti a tanta mobilitazione dell’opinione pubblica, non abbia inteso prendere posizione su una questione destinata ad incidere profondamente sul futuro del Mezzogiorno e della nostra Calabria, rinunciando al suo ruolo fondamentale di indirizzo politico”.

“Abbiamo avuto modo di leggere dalla stampa che su Fosso Barbaruzza è stato portato a termine un intervento tecnico che ha consentito di attivare la funzionalità dell’impianto di depurazione”, commentano Levato e Veraldi. “Tuttavia, continuano a pervenire segnalazioni da residenti su presunti sversamenti lungo il canale, accompagnati dai soliti cattivi odori. E’ doveroso, dunque, verificare la natura e le cause di questi episodi, considerando anche l’investimento finanziario che l’amministrazione avrebbe fatto per superare le criticità in questa area.

Già nelle scorse settimane avevamo chiesto un confronto a dirigenti e responsabili per monitorare lo stato dei lavori sul fronte depurativo, richieste rimaste sempre inascoltate. Ci auguriamo che, questa volta, le nostre istanze vengano accolte, così da poter fare chiarezza sul reale stato delle cose, anche con la finalità di rassicurare la popolazione e scongiurare eventuali rischi per il futuro.

Sull’argomento siamo pronti a rendere edotte le autorità e le forze dell’ordine, qualora non dovessero pervenire risposte alla nostra attività di controllo”.

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