Riceviamo e pubblichiamo
Questo mese di luglio sta mettendo in luce in maniera ancora più evidente tutte le difficoltà della nostra regione. A quasi tre anni dall’inizio della Presidenza Occhiuto e della guida da parte del Centrodestra, la Calabria non fa registrare significativi miglioramenti in nessun ambito. Nonostante il forzato ottimismo del nostro governatore, al di là di qualche azione “acchiappalike”, la Calabria continua a vivere uno dei momenti più difficili dal punto di vista della sanità, dei trasporti, dell’ambiente.
Dopo ben 33 mesi di commissariamento Occhiuto la sanità calabrese continua a brancolare nel buio. Azienda Zero, il modello rivoluzionario di gestione della sanità risulta perennemente ai nastri di partenza, mentre i calabresi continuano a vivere sulla propria pelle tutte le difficoltà di un sistema che “vive alla giornata” senza programmazione a medio-lungo termine. Le performance sanitarie rimangono sempre agli ultimi posti in Italia, soprattutto in ambito oncologico, e la migrazione sanitaria (in particolar modo quella pediatrica) rimane per molti l’unica soluzione. Sul piano dei trasporti, in questo periodo arrivare nella nostra regione utilizzando il treno diventa sempre più difficile, a causa di lavori mal programmati, e una volta giunti sul territorio regionale, il trasporto pubblico non consente ai turisti una mobilità comoda per muoversi tra le varie località. I prezzi dei biglietti aerei confermano un trend ormai costante, raggiungendo cifre superiori ad altre località turistiche, anche straniere. Anche sull’ambiente, la tanto ostentata “tolleranza zero” sulla depurazione e sugli incendi, stando ai fatti e alla cronaca, nonostante tutti gli investimenti e gli sforzi effettuati, per ora non ha prodotto evidentemente i risultati sperati: la Calabria continua a bruciare in tutte le sue province e in molti tratti il mare continua ad essere sporco o inquinato.
Una situazione estremamente complicata che l’autonomia differenziata rischia di aggravare e rendere, ahinoi, irreversibile. Da ex-amministratore di una delle località turistiche più apprezzate della regione e da calabrese innamorato della propria terra, non è mia intenzione fare una sterile critica strumentale, ma di fronte all’approccio fiero esibito dal Presidente Occhiuto sin dai primi mesi di mandato, mi sarei aspettato, dopo così tanto tempo, molto, molto di più. Il cambio di passo, per la nostra regione, evidentemente non c’è ancora stato, e il tempo utile sta inesorabilmente scadendo.