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Riceviamo e pubblichiamo

“Se il ‘nuovo’ campo sportivo di Caraffa non è a disposizione di tutti, come al contrario scritto in un post Facebook dal sindaco Sciumbata, è una sconfitta, e non una vittoria, per l’Amministrazione. Che proprio con il sottoscritto, al di là dei proclami social, ha mostrato di non voler aprire a uno sfruttamento diffuso e allargato dell’impianto. Anzi, semmai l’esatto contrario. E mi spiace molto. Soprattutto per la piega che hanno preso le cose relativamente ai miei progetti sportivi nella cittadina di Caraffa. Che per una serie di motivi considero casa mia, dopo i successi conseguiti con la Polisportiva in quasi un quarto di secolo di attività sebbene non consecutive. Tanto da voler continuare a fare calcio nella cittadina, malgrado la rottura un po’ traumatica con la società del patron Mannarino. Che ho contribuito a portare in un campionato importante come la Promozione. Ma chiusa quest’esperienza, non senza un profondo rammarico personale, mi sono subito fatto portavoce delle istanze di larga parte della comunità locale.

Che, non appena saputo del mio passo indietro con la Polisportiva, mi ha letteralmente tempestato di telefonate. Attraverso cui mi ha appunto chiesto di adoperarmi per mettere in piedi qualcosa di nuovo. Tanto che adesso non posso certo deluderli. Eppure, per farlo, avrò bisogno del sostegno di tutti. In primis dell’amministrazione comunale. Che invece sembra quasi volermi voltare le spalle su uno degli aspetti fondamentali del mio progetto di costituire un secondo sodalizio: il campo sportivo. La struttura, com’è premesso fiore all’occhiello dell’amministrazione comunale in carica e del sindaco Sciumbata, che io pensavo mi sarebbe stata concessa senza troppi problemi. E invece mi è stato immediatamente detto di rivolgermi alla Polisportiva in quanto concessionaria del campo, anche in ordine al pagamento del ticket per usufruirne. Parliamo, come ovvio, sempre del campo completamente rinnovato con un impegno di spesa di ben 650mila euro. Nulla di strano sul piano formale, ma forse a una società nascente si poteva riservare un trattamento differente. Assai diverso, insomma. Come, ad esempio, alla vecchia squadra di 3. Categoria. Che mi pare non pagasse alcunché e fosse anche materialmente supportata quando doveva allenarsi fuori da Caraffa.

Al di là di tutto, mi chiedo però se in passato il Comune abbia mostrato tanto zelo e altrettanta rigidità con chiunque. Se insomma in passato abbia chiesto il pagamento dell’affitto del campo, in primis alla Polisportiva. E in caso contrario, abbia seguito l’iter previsto per la gratuita concessione. Senza contare che la gestione del campo sarà di sicuro stata oggetto di un bando pubblico o una manifestazione d’interesse ad hoc. Almeno valida per il presente e il futuro. Perché c’è poi da capire come sia invece stata data in passato. Vale a dire se con un altro bando a evidenza pubblica o una concessione gratuita, tuttavia portata all’attenzione del consiglio comunale e così via. È il motivo per cui vorrò confrontarmi anche con l’opposizione. Che spero trovi il modo di portare la questione all’attenzione del Consiglio. Perché è una faccenda, mi pare finora non affrontata in Aula, che merita invece un grande approfondimento. Non fosse altro per far chiarezza sul rispetto di quanto stabilito nel regolamento comunale ad hoc del 2012, per cui sarebbe forse necessario anche un accesso agli atti da parte della minoranza. Tant’è vero che io tornerò a sollevare degli ulteriori interrogativi sulla stampa”.A

Antonio Mirarchi, ex ds Polisportiva Caraffa

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