Fabio CicilianoFabio Ciciliano

Articolo tratto da Ansa

Con una mossa inattesa il governo ha rimosso dall’incarico il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, per mettere al suo posto il commissario straordinario per la riqualificazione di Caivano, Fabio Ciciliano. Un nome, quest’ultimo, nelle grazie della premier Giorgia Meloni e del sottosegretario Alfredo Mantovano.

La novità è stata comunicata in Consiglio dei ministri da Nello Musumeci che ha svolto un’informativa a riguardo.

La nomina sarà disposta con un decreto del presidente del Consiglio. Non ci sta il Pd: per la capogruppo alla Camera Chiara Braga si tratta di un cambio “immotivato” che dimostra come il il governo Meloni continui “a perseguire logiche di appartenenza per istituzioni che richiederebbero solo preparazione e competenze”.

Finisce così la seconda parentesi di Curcio, 57 anni, al vertice della Protezione civile. La prima volta, nell’agosto del 2017, era stato lui stesso a dimettersi dopo due anni per motivi “strettamente personali” che gli impedivano l’impegno h24 richiesto dal ruolo. Superate le difficoltà, nel febbraio 2021 era tornato sulla poltrona numero 1 del Dipartimento, con Mario Draghi presidente del Consiglio, in piena pandemia Covid. E’ rimasto al suo posto fino ad oggi. Il governo Meloni aveva depotenziato il suo incarico istituendo il ministero della Protezione civile, affidato a Musumeci. Curcio, funzionario dello Stato dalla vasta esperienza – prima nei Vigili del fuoco e poi al Dipartimento, dove ha gestito tutte le emergenze, dai terremoti alle alluvioni, nonchè i grandi eventi come il Giubileo del 2000 ed il vertice Nato-Russia del 2003 a Pratica di mare ai tempi di Guido Bertolaso – ha continuato a fare il suo lavoro con meno riflettori puntati addosso. La decisione lo avrebbe colto di sorpresa. Non sembra ci fossero problemi di ‘coabitazione’ col ministro Musumeci.

La scelta del governo è caduta su Fabio Ciciliano, napoletano 52enne, proveniente dai ranghi della Polizia di Stato. Quella del capo della Protezione civile era una delle poche caselle degli apparati della sicurezza e del soccorso rimaste non toccate dal governo di centrodestra (ora restano i direttori di Dis ed Aise), che ha quindi deciso di mettervi mano, anche in vista della scadenza a settembre del mandato di Ciciliano a commissario per Caivano. Un’esperienza, quella del recupero di un territorio diventato simbolo di degrado e criminalità, che ha portato più volte Meloni, Mantovano ed altri esponenti dell’Esecutivo nel Comune napoletano.

Il nuovo capo del Dipartimento, dirigente medico della Polizia, ha maturato un’ampia esperienza nella gestione delle emergenze nazionali ed internazionali, partecipando a diverse missioni di soccorso ed assistenza alle popolazioni a seguito di terremoti, alluvioni, epidemie, emergenze radiologiche ed altri eventi catastrofici in Italia e all’estero. Ha fatto parte del Comitato tecnico scientifico istituito dal Governo per la gestione dell’emergenza pandemica da Covid. Ciciliano manterrebbe l’incarico di commissario per Caivano fino alla scadenza del mandato, quando verrà individuata una soluzione per continuare il progetto di contrasto al degrado nel Comune. Non è escluso che a quel punto a seguirlo sia direttamente la Protezione civile.

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