Il ritorno al consiglio comunale odierno è stata la solita, ricorrente ormai, farsa. Non ve la raccontiamo tutta, però. Perché tra un mare di fuffa e interventi condivisibili come quelli di Gianni Parisi, Stefano Veraldi e in larga parte, udite-udite, Antonello Talerico (il quale, però, non può certo rimuovere alcuni “nei” che ha). Abbiamo deciso, quindi, di… scomporre il “film” dell’assise quasi in forma didascalica per temi e dichiarazioni più significativi, in ordine cronologico, dei lavori.

La farsa dei… poveri lavoratori

Due ore di discussione farsa, in un Consiglio che tornava dopo 4 mesi, per dire sostanzialmente: “Il Comune è accanto ai lavoratori della Telecontact (da blandire, sempre e comunque al pari dei sindacati come tutti gli altri, prendendoli per fessi perché sono… voti, ndr)”. E quindi? Niente: un’inutile passerella, dal momento che bastava un documento firmato da tutti i componenti dell’assise civica e la discesa in piazza, al loro fianco, nel giorno della protesta sindacale in piazza Prefettura. Discorso opposto per i… poveri dipendenti della Catanzaro Servizi, ancora una volta difesi a spada tratta da Sergio Costanzo. Gente così povera, per cui tutti i politici locali a cui servono consenso e clientele si batte. A tutela di persone assunte per… amicizia, senza concorso, senza sacrifici, senza meriti e così via. Tutti beneficiati da posti di lavoro “sotto casa” con lauti stipendi e grazie al potente di turno.

Donato va dove lo porta il cuore

Donato torna a sinistra, semmai l’abbia lasciata! Ed è chiaro che annunci il ciaone ad Azione, verosimilmente a breve seguito da Roberto Guerriero e dal suo consigliere di riferimento Veraldi, perché il partito calendiano pare ormai più orientato a destra che sul campo largo. Un gesto di dignità dunque, quello di Donato, che da comunista convinto non può stare in un… ambiente lontano anni luce da quella cultura.

Polimeni solo a Palazzo Campanella

Marco Polimeni si congeda da Palazzo De Nobili per fare soltanto il consigliere regionale. Un gesto non scontato e non banale, che peraltro porta il primo dei non eletti di Forza Italia alle Amministrative 2022, Francesco Passafaro (solo omonimo di un ex presidente del consiglio Democratico, ndr), ad entrare nel civico consesso. Probabile la mancetta politica  (si fa per dire) a chi l’ha sostenuto in campagna elettorale.

L’errore, grave per un avvocato, di Bosco per fare un inchino a Polimeni

“Saluto il consigliere, anzi l’onorevole, Marco Polimeni”. Parola del presidente del consiglio Gianmichele Bosco, che però commette un errore grave essendo avvocato come tiene tanto a sottolineare. Ma, avvocato o meno, bravo o meno che sia, il suo errore resta da matita blu: non esiste infatti alcun onorevole Polimeni. La Calabria non è regione a statuto speciale e soprattutto non ha alcun cosiddetto parlamentino come la Sicilia. Ergo, ha solo consiglieri regionali. Ripassi quindi Bosco un po’ di Diritto Costituzionale o eviti sgradevoli… inchini. Inopportuni per lui, che li fa, e forse pure per chi li riceve.

L’oblio di Capellupo

La prolungata amnesia di Vincenzo Capellupo preoccupa sempre di più. E sul piano medico più che politico, ormai. Neppure oggi, infatti, non una parola da parte sua sull’esecratissimi Roberto Occhiuto. Eppure il governatore, presunto distruttore del capoluogo, per Vincent era quasi un’ossessione. Ma, da quando ha ricompensato il suo capo Nicola Fiorita con la presidenza Arrical (leggi qui: https://irriverentemente.com/catanzaro-nella-37-foto-senza-testo-della-settimana-fiorita-nominato-ha-subito-accettato-non-sia-mai-presidente-arrical-da-occhiuto-ma-chi-lo-dice-ora-a-capellupo-e-chi-cattivo-roberto-ucc/), per Capellupo non esiste più. Tanto che non va nominato. Neppure per sbaglio.

Talerico certifica quanto da noi sempre scritto

Prima di tutto, come esordiva sempre Luigi Di Maio, il “volubile” Antonello Talerico, per ora almeno, fuga i nostri dubbi  e resta a destra (leggi qui: https://irriverentemente.com/catanzaro-in-39-foto-senza-testo-ma-con-commento-della-settimana-il-dubbio-amletico-sul-lato-di-talerico-nel-consiglio-di-domani-con-o-contro-fiorita-e-ancora-in-scriteriata-intesa-con-celia/). E dice pure cose giuste. Come relativamente al fatto che qualche prezzo personale sul piano politico e non solo, per difendere la città, lo abbia pagato.

Ma quando parla certifica quanto da noi sempre scritto: ad esempio l’esistenza del solidissimo gruppo che prescinde dal Pd Giusy Iemma-Fabio Celia (con quest’ultimo a cui nella foga del suo intervento sfugge un: “Dissimo”, ma può capitare, così come gli capita di ripetere l’errore di Bosco, omaggiando… l’inesistente onorevole Polimeni). Comunque sia, Talerico spiega: “I voti di Iemma sono di Celia, non del Pd”. E poi acclara pure la sua vicinanza, amichevole, allo stesso gruppo (venendo poi ricambiato da Celia) e parla della raccolta pubblicitaria citando un editore, per cui Celia investe decine di migliaia di euro in réclame per le aziende da lui gestite. Stesso editore per cui noi eravamo “buoni o cattivi”, a seconda di cosa o chi scrivevamo.

Bene: ora capite che quanto diciamo anche su certi oscuri personaggi catanzaresi che pure parlano, proprio loro, di “poteri forti e corrotti” (ci vuole faccia di tolla) è la pura verità. E poi un lapsus, forse, rivolgendosi ai lavoratori di Telecontact presenti in Aula: “Qui c’è gente che a differenza vostra non è dipendente e a cui neppure serve l’indennità da consigliere, anche se non lavora”. Ma scusi, Talerik, se non lavora cosa fa e come guadagna? Vuoi vedere che… di nuovo abbiamo ragione. Ma no dai, il buon Antonello dirà meglio in futuro.

Fiorita-eroe

Le solite bugie di Fiorita: “È chiaro che mi sarebbe piaciuto che Gianmichele Bosco, Giusy Iemma e Vincenzo Costantino, fossero consiglieri regionali”. Mitico, ma perché riesce a dirlo senza ridere (leggi qui: https://irriverentemente.com/regionali-polveriera-de-nobili-dopo-risultati-tridico-a-catanzaro-e-cosenza-con-schlein-che-forse-medita-di-dire-a-fiorita-dichiarati-di-destra-ti-prego-ma-assai-piu-seri-schiaffo-a-bosco/). Poi su Catanzaro Servizi minaccia querele e sfida Sergio Costanzo (“non permetterti di dire che io ho suggerito di compreare crediti”) e Gianni Parisi (“non mi faccio certo processare da te che sei responsabile di certe cose e non hai voluto incidere sulla società”). E, infine, l’apoteosi: “Non starò a destra. Mai”. Peccato che con la destra ci governi soltanto da tre anni e mezzo. Eppure si indigna, se lo chiamano bugiardo. 

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