Articolo tratto da fanpage.it
Corpo decapitato su A22, ritrovata la testa in Germania dopo 17 anni: la tragica incredibile storia del caso di Mustafa Sahin
Per 17 anni il ritrovamento del cadavere decapitato abbandonato lungo l’A22 è rimasto un mistero, uno dei cold case più noti dell’Alto Adige.
Ma nel giugno 2025 è stato finalmente risolto.
La vittima si chiamava Mustafa Sahin e aveva 20 anni. Il giovane fu ucciso dal suocero Alfonso Porpora, 61 anni, che solo diversi anni dopo ha confessato il delitto.
La vittima si chiamava Mustafa Sahin, 20enne tunisino di origini tedesche.
Il giovane fu ucciso poche settimane prima del ritrovamento dal suocero Alfonso Porpora, 61 anni, che solo diversi anni dopo ha confessato il delitto. La testa del ragazzo è stato rinvenuta nel giardino della casa dove nel 2008 viveva il 61enne.
Strangolato e decapitato: il suo cranio è stato trovato sepolto sotto delle lastre di cemento
E secondo la stampa tedesca, sarebbe proprio la testa del giovane ucciso il 13 febbraio 2008.
Il cui corpo, decapitato, era stato scoperto 17 anni prima sull’A22 in Trentino Alto Adige.
Il caso è stato risolto a distanza di 17 anni dal ritrovamento del corpo ed è stata la moglie della vittima, figlia di Porpora, a riconoscere il 20enne dalle mani e dagli abiti.
La comparazione genetica con i figli e i genitori di Sahin ha successivamente confermato l’identità.
La scoperta del cadavere fu fatta durante un intervento di manutenzione a bordo carreggiata, quando un operaio che stava falciando l’erba si imbatté in uno scatolone. Non riuscendo a spostarlo per il peso eccessivo, decise di aprirlo e vi trovò il cadavere.
Da quel momento le indagini non si sono mai fermate tra perizie, analisi scientifiche e appelli, che per molto tempo non erano riusciti a far chiudere il caso.
Neanche le impronte digitali, diffuse anche alle autorità tedesche, svizzere ed austriache, fornirono elementi utili a identificare la vittima.
Nessuna denuncia di scomparsa e nessuna segnalazione erano state ritrovate negli archivi di polizia e Interpol e sul posto la scientifica non trovò nessuna traccia diversa da quelle della vittima.
Tra le ipotesi degli inquirenti all’epoca anche quella che potesse trattarsi di una vittima di prostituzione proveniente dall’est Europa
L’arresto del suocero Alfonso Porpora e i suoi altri omicidi
Nel 2019 la polizia del Baden-Württenberg arrestò Alfonso Porpora, nato a Enna, in Sicilia, nel 1964 e emigrato in Germania all’età di 16 anni, nella città di Sontheim, per l’omicidio del proprietario del garage che aveva affittato e attrezzato a officina.
Tentò anche di depistare le indagini e di far sparire il corpo, smembrandolo e abbandonandone i pezzi in varie aree di sosta. L’uomo si sarebbe voluto impossessare degli altri garage della vittima, ipotizzando addirittura il matrimonio della figlia con la vittima per ereditare i suoi beni.
E proprio durante l’interrogatorio della figlia erano emerse anche le misteriose sparizioni del marito nel 2008 e del secondo compagno nel 2014.
Porpora confessò di averli uccisi entrambi e di aver abbandonato il corpo del primo in Italia, lungo l’autostrada.
Il scondo compagno, invece, sarebbe stato ucciso da Porpora nel 2014 all’interno del suo garage e con la complicità dei due figli maschi, ancora una volta smembrato per essere nascosto con più facilità.
Questa il viaggio per abbandonare il cadavere si è protratto fino in Sicilia, nella provincia di Enna. Il cadavere però non è mai stato trovato.
La dinamica e il movente dell’omicidio di Mustafa Sahin
Sahin, secondo quanto emerso dalle indagini, era stato costretto a sposare la figlia di Porpora dopo che la giovane era rimasta incinta.
Il 61enne però non avrebbe mai accettato questa unione, dalla quale sono nati poi due bambini, e nel 2008 avrebbe attirato il genero in un garage per poi strangolarlo.
Poi gli avrebbe tagliato la testa con una motosega e avrebbe abbandonato il corpo al confine con l’Italia.
Sulla base dei segni rinvenuti sul cadavere e dalle analisi del sangue, il perito stabilì che la morte era da attribuirsi ad asfissia.
Solo successivamente infatti era stato mozzato il capo da mani definite “molto esperte”. Per l’anatomopatologo che esaminò la salma, il taglio della testa fu eseguito in maniera estremamente precisa. Sul corpo, inoltre, non furono rilevati segni di lotta.
In un primo momento Porpora raccontò di una lite degenerata. Ma il movente del delitto resta ancora avvolto dal mistero.
Il ritrovamento della testa di Mustafa Sahin in Germania nel giardino del killer
La testa di Mustafa Sahin, il 20enne tunisino di origini tedesche il cui corpo decapitato fu abbandonato lungo l’A22 il 21 febbraio 2008, è stata ritrovata in Germania, a Sontheim an der Brenz.
Era nel giardino della casa dove nel 2008 viveva Alfonso Porpora, l’uomo che ha confessato l’omicidio.
Il nuovo proprietario dell’abitazione, durante alcuni lavori, ha trovato un cranio umano sepolto sotto delle lastre di cemento.
Secondo la stampa tedesca, sarebbe proprio la testa del giovane ucciso il 13 febbraio 2008.
L’identificazione del corpo decapitato trovato 17 anni prima sull’A22 in Trentino Alto Adige
Il caso è stato risolto a distanza di 17 anni dal ritrovamento del corpo decapitato trovato nel 2008: sarebbe stata la moglie della vittima, figlia di Porpora, a riconoscere il 20enne dalle mani e dagli abiti.
La comparazione genetica con i figli e i genitori di Sahin ha successivamente confermato l’identità.