Non c’è una statistica focalizzata sulla sola Catanzaro, semmai ne esiste una relativa a tutta la Calabria. Ma basta consultare gli “archivi” di https://irriverentemente.com/ stesso per verificare come, purtroppo, il numero di incidenti, dalla tarda primavera a inizio autunno passando come ovvio per la “lunga” estate, aumenti esponenzialmente. Ne abbiamo la riprova con quanto successo solo nell’ultima settimana (certo assai sfortunata), da fine giugno a ieri mattina cioè, sulle strade del capoluogo per capire come ci sia una vera e propria emergenza. Da fronteggiare con grande rapidità. E del resto un bilancio fatto di un morto, 2 feriti e ingenti danni ai veicoli coinvolti (comunque il meno in casi del genere) nei 3 sinistri qui presi in considerazione basta e avanza (leggi qui nell’ordine: https://irriverentemente.com/?p=18198; https://irriverentemente.com/?p=18523 e https://irriverentemente.com/?p=18570).
Ecco cosa dice l’Istat in merito al drammatico tema degli incidenti stradali in Italia nell’ultimo triennio (22/’24)
Catanzaro, in fatto di aumento degli incidenti stradali, sembra ahinoi in linea con il tragico trend nazionale. Un triennio di sangue, morte e dolore immane, per familiari e amici di chi resta per sempre imprigionato senza vita in un abitacolo di “lamiere contorte” o steso sull’asfalto. A seguito di guida (o viaggio a bordo) di mezzi più grandi, auto o moto. E non lo diciamo noi, bensì l’Istat. Che certifica, da ultimo, il triennio ‘22/’24, con particolare attenzione alla stagione estiva (+12% di incidenti rispetto al resto dell’anno nel ‘24). Manca invece il ‘25, essendo oggi… appena giunti al 5 luglio, dovendosi quindi attendere ottobre per ragionare in merito a cifre e percentuali relative alla stagione in corso. Comunque sia lo stesso Istituto di Statistica rivela che, rispetto al 2022, il numero degli incidenti è cresciuto del 7.8%. In aumento anche i decessi (+14,4%) e i feriti (+22,5%). La maggior parte degli incidenti (il 45,3%) si concentra come premesso nel periodo estivo, quando c’è maggiore traffico sulle strade. Ed è luglio il mese con l’incidentalità più alta.
Sperare nella fortuna o nel caso serve a poco. Ma c’è modo per limitare di molto le tragedie? Forse
Ma perché si verifica un maggior numero di incidenti (e vi si muore di più) d’estate? Al di là dell’incidenza dei maggiori volumi di traffico sulle maggiori vie di comunicazione che conducono al mare o in montagna, a cui fa come ovvio riscontro il di gran lungo minore numero di mezzi su altre per cui si è probabilmente spinti a correre sulle “strade libere”, c’è il caldo. Un caldo spesso afoso, e soffocante, che provoca quasi a tutti una diminuzione dei tempi di reazione e dei riflessi alla guida. Certo, a farla da padrone, è sempre la componente “tragica fatalità”.
Ma le statistiche (che essendo fatte di dati numerici non mentono) insegnano come guidare in modo responsabile; evitare di farlo (se si può, come ovvio) nelle ore più assolate, in particolare subito dopo aver mangiato; non farsi tentare da “strade libere”, anche in città, premendo sull’acceleratore magari dopo esser partiti in ritardo perché tanto poi si… recupera o ignorando segnaletica e regole; tenere a mente eventuali deformazioni dell’asfalto dovute alle temperature elevatissime del periodo per lunghi tratti della giornata; non distrarsi con telefono o musica a… palla, essendo quasi straniati da quanto circonda il proprio mezzo e così via, potrebbe impedire al destino di essere, come suol dirsi, “cinico e baro”.
Senza contare l’assunzione di droghe e alcol, soprattutto prima di mettersi alla guida. O, pensare, come accade a certi giovani, con il macchinine del papà nelle notti estive, di avere in mano un’auto da corsa all’autodromo.