Riuscire a capire le dinamiche interne al Partito Democratico, soprattutto a livello locale e quando ci sta di mezzo un appuntamento elettorale di qualsivoglia natura, è più difficile che scindere l’atomo. E proprio a questo complessissimo tema (eufemismo!) dedichiamo la 20. foto senza testo (ma con commento) della settimana. A riguardo va premesso che una regola aurea del giornalismo è scrivere per chiunque legga di un qualsiasi argomento per la prima volta, quindi dovendo spiegare tutto per filo e per segno. Ma è pur vero che basta fare un telegrafico, e didascalico, “bignamino” del weekend dedicato al congresso provinciale Democrat di Catanzaro per rendere assai bene l’idea. 

Il congresso 

Il congresso ha innanzitutto regalato la grande soddisfazione di un 35% scarso nelle urne di… partito in città all’ex consigliere regionale e candidato a senatore Francesco Pitaro. Coraggioso sfidante del segretario in pectore della vigilia Gregorio Gallello, con contro di sé pressoché l’intera nomenclatura Dem locale. Schierata proprio dalla parte di un Gallello, scelto nientemeno dalla nuova coppia politica formata dalla dirigente nazionale Pd Jasmine Cristallo e dal consigliere regionale Ernesto Alecci. Scontata, o forse no, quindi per Pitaro l’amarezza di un percorso diretto verso un tagliente tritacarne. Che non a caso lo ha spinto a ritirarsi dalla corsa già ieri, denunciando brogli e irregolarità d’ogni genere. 

Finita qui? Ma manco per idea…

L’appuntamento elettorale interno di cui si parla ha detto, anche e soprattutto, che in casa Pd sono già iniziate le grandi manovre in vista delle Regionali del ‘26, sebbene manchino ancora quasi 18 mesi a questo cruciale rendez-vous con una grossissima posta in palio. Tale da suscitare, in chiunque, “appetiti famelici” e conseguenti lotte senza esclusione di colpi. E in vista di cui, ad esempio Alecci (parallelamente ad altri) ha voluto mettere le cose in chiaro, mandando un inequivocabile messaggio ai naviganti, per la sua conferma a Palazzo Campanella. Tradottasi nella conseguente esclusione di fatto del “minaccioso” Pitaro (uno con i voti veri. E tanti) non solo dalla lista Dem, ma forse anche da quelle dell’intera coalizione di centrosinistra. 

E infine la… bomba!

E poi, ecco la bomba. Giusy Iemma, vicesindaco di Catanzaro e soprattutto rappresentante del patto di ferro con l’ex capogruppo Pd Fabio Celia (in pratica messo alla porta da Cristallo appena una manciata di mesi fa), di nuovo vicina a chi sembrava lontanissima. Tanto ad Alecci cioè (a cui se avesse potuto, avrebbe fatto le scarpe, nel quadro di un embrionale ambizioso progetto politico poi abortito) quanto alla stessa Cristallo. Che evidentemente avrà rivisto (e ammorbidito) le proprie granitiche convinzioni. Senza contare che Gallello, attuale sindaco di Gasperina, è sempre stato un uomo di fiducia del già governatore Agazio Loiero, a cui lo legava profonda stima. Personale e politica.

Forse è fantapolitica, ma un immaginario asse Loiero-Gallello-Celia per il ritorno del figliol prodigo Fabio alla casa madre Dem con la benedizione di Alecci e buona pace di Cristallo è un’ipotesi così tanto folle?

Fantapolitica un immaginario asse Loiero-Gallello-Celia per il ritorno del figliol prodigo Fabio alla casa madre Dem con la benedizione di Alecci e buona pace di Cristallo? Chissà! Sta di fatto che, con Celia, Loiero aveva (e probabilmente continua ad avere) un rapporto speciale. Fin da quando, tanti anni fa, lo volle “suo” coordinatore a Catanzaro. Un rapporto antico, antichissimo, insomma. E magari potrebbe pure capitare, allora, che chi è uscito malamente dalla porta (Celia dal Pd, cioè) rientri, seppur in modo più defilato, dalla finestra. Intanto sulla sodale Iemma (politica, s’intende!), di quest’ultimo, si dice che il patto con il duo Alecci-Cristallo potrebbe avere una delle seguenti motivazioni: un posto nel listino per l’assise di Palazzo Campanella dell’aspirante governatore di centrosinistra (ma non è detto sia un Dem e meno ancora sia vincente) o la copertura del partito per la stabilità della poltrona di vicesindaco e assessore. Che, però, tutti danno traballante da almeno un anno e mezzo a questa parte. Ma per noi invece saldissima, conoscendo un po’ il modo di ragionare di Nicola Fiorita. Che non avrebbe (mai) avuto (e mai avrà) la tempra (vogliamo essere eleganti, una volta tanto) per consumare un simile strappo. 

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