Articolo tratto da Sky Tg24
La manifestazione, vietata dal governo di Viktor Orban, ha attirato l’attenzione di tutta Europa.
Se i partecipanti non rispettano le leggi “devono tenere conto delle chiare conseguenze legali”, aveva dichiarato il premier ungherese. Presenti Elly Schlein, Carlo Calenda e 70 parlamentari europei, con anche una delegazione di esponenti di M5s, Avs e Più Europa.
L’estrema destra ha organizzato una contromanifestazione.
LA MANIFESTAZIONE
Alle 15 di ieri è partito il Pride di Budapest, una manifestazione vietata dal governo di Viktor Orban che però ha attirato un’attenzione che va ben oltre i confini nazionali. I manifestanti sono partiti dal Municipio di Budapest. Fonti del Comune, che ha promosso la sfilata, parlano di almeno 120.000 manifestanti al corteo.
IL VALORE POLITICO DELLA MANIFESTAZIONE
Neanche la trovata escogitata dal Comune di modificare l’evento da un Pride a un evento “dell’orgoglio cittadino” non toglie nulla al valore tutto politico di questa giornata. Come ha confermato il sindaco, Gergely Karácsony, il Budapest Pride, è “un affare europeo”. Ma i militanti del partito estremista ungherese Patria Nostra hanno bloccato con le auto il ponte Szabadsag, tappa del percorso programmato del Pride.
PRESENTI MIGLIAIA DI POLIZIOTTI CON MONITO PRESIDENTE ORBAN
Per il Pride sono presenti migliaia di agenti di polizia. Avantieri il premier Orban ha lanciato il suo ennesimo monito, minacciando delle non meglio precisate “conseguenze legali” per chi organizza o è coinvolto nel Budapest Pride, nonostante il divieto varato dalle autorità. “Siamo adulti – ha aggiunto Orbán – e raccomando a tutti di rispettare le leggi, io lo faccio, e consiglierei loro di fare lo stesso. Se non lo fanno, devono tenere conto delle chiare conseguenze legali”. Sulla carta, per il governo si tratta ancora di un evento illegale