Riceviamo e pubblichiamo

“La dinamica del mancato svolgimento del Consiglio comunale sulla sanità ha messo in evidenza un disegno chiaro di definitivo annientamento di Catanzaro. E, da ieri, c’è la certezza su chi siano gli autori.

I diversi pezzi dell’opposizione si sono dati alla fuga per motivazioni esclusivamente politiche, impedendo una pubblica discussione sull’argomento che tocca tutti quanti da vicino, il nuovo ospedale. Quasi come fosse un gioco di ruolo, ma a danno della città e a spese del diritto alla salute.

Si era arrivati, prima della riunione dell’assise, a leggere note stampa di diversi gruppi e rappresentanti del centrodestra, che richiamavano l’attenzione sulla necessità di aprirsi al dialogo, di coinvolgere i cittadini, presentando anche mozioni da discutere in aula.

Gli stessi esponenti che hanno, poi, disertato il Consiglio comunale preferendo fare da scudo al Commissario Occhiuto su un tema delicato e sensibile legato, inevitabilmente, ai rapporti con la Regione Calabria e, specialmente, alla natura e al quantum dei fondi destinati a Catanzaro.

Dubbi che, nonostante le rassicurazioni, continuano a permanere e che proprio i paladini di Occhiuto avrebbero potuto tranquillamente fugare nella massima assemblea cittadina.

Evidentemente qualcosa non torna, anche in termini di contraddizioni interne all’opposizione sull’ubicazione del nuovo ospedale, e hanno preferito nascondersi piuttosto che accettare il confronto.

Finendo per svilire anche il proprio ruolo, dal momento che il rischio concreto è che, con un Consiglio imbavagliato, il Commissario Occhiuto sarà legittimato ad assumere le proprie decisioni senza ascoltare le voci e le istanze del territorio.

Una sconfitta per tutta la città, perpetrata proprio da chi lamenta la perdita di rappresentanza di Catanzaro e delle sue funzioni di Capoluogo.

La dignità di chi è stato eletto per rappresentare e difendere la propria gente non è un valore negoziabile e oggi c’è chi può camminare a testa alta e chi continuerà a nascondersi”.

Ospedale 2

“Se il sindaco Fiorita non ha i numeri, come sostengono coloro che hanno sabotato la discussione sul nuovo ospedale, perché coloro che dicono di averli non li usano per bocciare il bilancio, per dimettersi in massa o più semplicemente per bocciare una mozione a loro non gradita o approvarne una loro?

L’abbandono dell’aula e le pressioni esercitate sul consigliere Lostumbo – che la mozione l’aveva sottoscritta – a non entrare in aula, sono un capolavoro di ipocrisia e cinismo che purtroppo pagherà la città.

Chi, subito dopo avere sabotato la mozione a favore del Pugliese, ha diffuso un comunicato stampa per annunciare che lo stesso Pugliese non si tocca, ha solo agito per invidia e per ottenerne un tornaconto personale.

Ora la frittata è fatta e il presidente Occhiuto avrà mano libera. Visto che non è stato possibile confrontarsi pubblicamente con i rappresentati del suo partito, chi ha disertato il Consiglio comunale dimostri, carte alla mano, in che modo si farà il nuovo ospedale e che i soldi ci sono per davvero.

Non capiamo perché i sostenitori della costruzione del nuovo ospedale a Germaneto debbano usare argomenti pretestuosi e fuorvianti.

Se i colleghi del centrodestra ci avessero fatto discutere nella sede istituzionale, avremmo spiegato perché – a nostro avviso – il potenziamento e il collegamento diretto dei due presidi esistenti, il “Pugliese” e il “Ciaccio”, non solo è fattibile tecnicamente, ma rappresenta anche la soluzione migliore per la città.

Se ci avessero fatto parlare, invece di sabotare la discussione, avremmo articolato la proposta, smontando quella che è la principale obiezione, cioè che si vorrebbe costruire un nuovo ospedale in una vallata alluvionale. Niente di più falso.

Noi pensiamo che – ferma restando l’esigenza di fornire ulteriori spazi al Policlinico Mater Domini, tra cui un pronto soccorso che alleggerisca la pressione su quello del Pugliese – il nuovo ospedale debba essere realizzato attraverso una rivisitazione complessiva dell’area, tale da configurare una logistica totalmente rinnovata.

Scendendo nel dettaglio, noi ipotizziamo la realizzazione di un grande complesso ospedaliero attraverso: La costruzione di un nuovo blocco ospedaliero nell’area dell’ospedale “Ciaccio” e quindi su un’area totalmente pianeggiante;

L’abbattimento e la ricostruzione totale dell’ala nord del Pugliese e quindi su un’area pianeggiante;

Il raddoppio degli spazi dell’attuale Pronto Soccorso, sempre nell’area pianeggiante;
La riqualificazione e l’ampliamento della palazzina dei poliambulatori, sempre su un’area pianeggiante.

Nell’area compresa tra i due presidi, andrebbero realizzate solo opere “leggere”, come due collegamenti tra il Pugliese e il Ciaccio, uno destinato ai servizi, l’altro ai mezzi privati, in modo da saldare funzionalmente i due blocchi; ma soprattutto l’attuazione del progetto redatto dalla Provincia di un maxi parcheggio multipiano, con annessa pista per l’elisoccorso, nell’area già indicata a ridosso del presidio “Ciaccio”.

Accanto a ciò noi ipotizziamo la rivisitazione di tutta la viabilità di accesso all’area ospedaliera sia dalla tangenziale ovest, sia da viale Pio X, sia dalla tangenziale est e la realizzazione di uno o più  collegamenti pedonali diretti tra l’area ospedaliera e il Parco della Biodiversità “Michele Traversa” che trasformerebbero il Pugliese-Ciaccio nell’ospedale più verde d’Italia, a beneficio sia degli ammalati e delle loro famiglie, ma anche degli studenti in medicina.

Rispetto alle perplessità sull’ipotesi di abbattere e ricostruire l’ala nord del Pugliese, ricordiamo che questa tecnica è stata più volte utilizzata e viene tutt’ora utilizzata nel nord Italia.

Possiamo citare qualche esempio. L’ospedale di Alzano, a Bergamo est, verrà riqualificato “a blocchi” e verrà completamente demolito e ricostruito secondo i più moderni dettami di edilizia sanitaria, il tutto garantendo il costante funzionamento dei servizi.

A Brescia si lavora per una radicale trasformazione degli Ospedali Civili, che sono un’eccellenza italiana, attraverso l’abbattimento del cosiddetto “satellite”, la costruzione di un nuovo “main hospital” per urgenze, acuti e degenze, la ricostruzione ex novo del padiglione infettivi e del reparto pediatrico e infine la realizzazione del “Palasanità” che ospiterà i poliambulatori.

A Portogruaro, nel Veneto, il progetto del nuovo ospedale è articolato in tre fasi. Si parte con oltre 26 milioni di euro per la costruzione di un nuovo edificio a cinque piani, tre dei quali realizzati subito.

Le successive fasi prevedono trasferimento dei reparti, demolizione delle vecchie ali, la creazione di una nuova area d’ingresso, sala conferenze e un ampliamento del pronto soccorso.

Il piano include anche un nuovo parcheggio al posto dei magazzini dismessi.
Come vedete non si parla di fantascienza, ma di nuove possibilità che le moderne tecnologie costruttive offrono e quindi con l’opportunità di trasferire temporaneamente i reparti dei plessi demoliti.

Chi vuole l’ospedale a Germaneto lo dica chiaramente, sostenendo la bontà delle sue argomentazioni, ma non si utilizzino falsità per demolire una proposta che mirava e mira tutt’ora a difendere il Pugliese-Ciaccio.

Ma forse gli interessi di bottega, gli strani rapporti con l’Università, sono più importanti di tutto”.

Ospedale 3

“Non appartiene alla mia cifra personale e istituzionale alimentare bagarre mediatiche soprattutto su temi sensibili ed importanti come quello della collocazione del nuovo ospedale di Catanzaro, ma qualcuno si sente chiamato in causa dalla mia nota e invoca di conoscere quale sia la posizione dei consiglieri di maggioranza riguardo alla collocazione del nuovo ospedale e dunque non lo deluderò.

Certamente avrebbe potuto conoscere la posizione mia e degli altri firmatari della relativa mozione se solo non avesse deciso, insieme al resto dell’opposizione, di boicottare il consiglio di ieri fissato per trattare proprio questo tema, sottraendo l’argomento alla discussione pubblica nell’aula consiliare.

La mia posizione è presto detta e rimane invariata: il nuovo ospedale deve essere il risultato di un significativo potenziamento del Pugliese e del Ciaccio con nuovi padiglioni, una razionalizzazione degli spazi e dei reparti, una ottimizzazione dell’attuale pronto soccorso parametrato sui reparti là allocati e la creazione di collegamenti funzionali alle strutture esistenti ed edificande.

A Germaneto andrebbero riorganizzati i reparti valorizzando e ottimizzando gli spazi (risultano chiusi ancora alcune aree) e va attivato un pronto soccorso satellite di quello principale.

Semplice, chiaro e coerente con la posizione sempre dichiarata.

La mozione elaborata e presentata insieme al gruppo misto contiene e rimarca tutti questi profili.

D’altra parte il Pugliese negli ultimi tempi è stato oggetto di importanti interventi di riqualificazione, penso al blocco operatorio, al servizio di qualificazione degli emocomponenti, al reparto di anatomia patologica, alla rianimazione e ad altri ancora.

E, dunque, un corretto utilizzo delle risorse pubbliche suggerisce anche di non buttare al macero gli importanti interventi realizzati. Ed aggiungo che nell’ultimo piano triennale delle opere pubbliche della Regione Calabria risultano già previste ulteriori risorse di riqualificazione sismica proprio del Pugliese.

Non mi appassiona sottolineare le incoerenze e le contraddizioni dei miei interlocutori, apprezzando assai di più i confronti costruttivi.

Tuttavia non posso non ricordare a chi oggi si profonde in lezioni di chiarezza che proprio “qualcuno” ha, negli ultimi tre mesi, cambiato più volte posizione sulla localizzazione del nuovo ospedale.

Passando prima dal volerlo declassare a Casa della salute, come dichiarato in una sua nota dell’8 aprile scorso, per poi correggere il tiro il giorno dopo, dopo le critiche ricevute – avanzando una soluzione di mezzo con il Pugliese metà ospedale e metà Casa della salute – fino ad arrivare ai giorni nostri in cui vuole propinarci di essere il primo difensore del Pugliese.

Ben venga, meglio tardi che mai e si faccia piuttosto sentire con Occhiuto affinchè le somme destinate a Catanzaro trovino concretezza e formale stanziamento e affinché vengano arruolati in modo stabile e duraturo medici e personale sanitario per garantire il funzionamento dei serviz

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