Felice CaristoFelice Caristo

Riceviamo e pubblichiamo

Tra i vari anniversari che si sono celebrati in questi giorni, mi piace ricordare il 70 anniversario della dichiarazione di Messina.

In quei giorni un Grande Ministro degli esteri il liberale Martino, incontra nella città dello stretto, i Ministri degli Esteri dei paesi fondatori della prima organizzazione sovranazionale la Comunità Europea del Carbome e dell’acciaio, cioè Italia, Germania, Francia e paesi del Benelux, che poi daranno vita al Trattato di Roma del 1957 con l’Istituzione della Comunità Economica Europrea e del Mercato Comune Europeo.

Il Documento di Messina  era un documento liberale, non liberista, c’era l’influsso del nostro Ministro degli Esteri di allora Martino, pensiamo al passaggio sulla caduta di qualsiasi previsione di dazi sulle merci, all’impegno per procedere ad una circolazione delle merci attraverso l’eliminazione di barriere doganali,alla creazione in prospettiva di una politica Comune di difesa o una politica energetica Comune.

Poi purtroppo le spinte nazionalistiche hanno portato i francesi ad adottare il nucleare, dotandosi della bomba atomica e l’Italia dopo un Referendum del 1983 a pronunciarsi contro l’utilizzo di questa fonte energetica.

Questo documento di Messina ha poi portato alla nascita di un mercato Comune Europeo, all’adozione  prima di una valuta europea  l’ECU e poi di una moneta Unica europea l’Euro adottata da 12 Stati tra cui i primi Sei che Istituirono la Comunità Europea del Carbone e dell’acciaio.

Oggi questo processo di integrazione europea è stato poi allargato a 26 Stati, salvo ormai avere avuto, un brusco rallentamento, per tutta una serie di Ragioni, uno su tutti il criterio del assumere le decisioni all’unanimintà deglu Stati Membri, che potrebbe essere sostituito dalle cosiddette cooperazioni rafforzate tra gli Stati Fondatori, ma questa è una questione da verificare, Oggi sembra lontana l’impronta di uomimi Come il Ministro Martino e dello spirito della dichiarazione di Messina.

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