Difendere Nicola Fiorita sindaco? Accostarlo a un monumento della politica mondiale, icona dei liberali e della sinistra di ogni tempo, come Jfk? Far di lui la vittima, anche se per sua fortuna in maniera molto relativa, di personaggi e poteri oscuri di Catanzaro? Sì, dopo averlo votato ponendo fine a oltre 21 anni di assenza dalle urne nella speranza del vero cambiamento, ci è capitato anche questo. Costretti da una città in cui tutti conoscono la verità, però nessuno ha il coraggio di dirla. E di scriverla. Incredibile, ma vero! Noi, invece, quel coraggio ancora ce l’abbiamo. E… arriviamo ora, con qualche giorno di ritardo, solo per aver vissuto un weekend di acuta sofferenza patita a causa di un serio problema di salute che ci tormenta da anni. Oltre al precedente tentativo, purtroppo per noi fallito, di fare i postini anziché i giornalisti uscendo così dalla melma della politica locale. E non immaginate quanto avremmo voluto farlo, credeteci! Ma, almeno per adesso, non ne siamo stati capaci. Ahinoi. E allora, torniamo a… bomba.

Fiorita è un buon sindaco? No, certo che no, ma…

Iniziamo dalla domanda chiave: “Fiorita è un buon sindaco?”. No, assolutamente no. Ma stavolta va difeso. E a spada tratta. E per tanti motivi, anche se bisogna partire dal suo essere una totale delusione. Come uomo di principi, prim’ancora che in qualità di politico. In primis perché, pur di vincere le elezioni da underdog, ha imbarcato di tutto (di certo a sua insaputa, sia chiaro). Ma così consegnandosi non solo agli “avversari della destra” (questo sarebbe il meno, considerato come alla fine sia il Partito Unico della Mazzicogna quello realmente egemone e trasversale nel capoluogo) quanto soprattutto a chi lo avrebbe stretto nelle spire di un abbraccio… mortale. Personaggi cioè che ti danno tanto (tantissimo), nell’occasione in termini elettorali e di risorse per affrontare la campagna, ma poi pretendono tutto. E guai se non glielo dai. Scatta la vendetta. Noi ne sappiamo qualcosa per esperienza professionale. Perché chi è figlio di una certa cultura, apprezzandone i terribili disvalori prim’ancora di essere quantomeno contiguo a certi ambienti per interessi economici, non tollera di essere… gabbato. E messo da parte, dopo essere stato… sfruttato.

L’ingenuità, se non peggio, si paga!

Ribadiamo: Fiorita sarà stato ingenuo. Ci mancherebbe! Non avendo saputo e capito chi si trovasse di fronte e l’impossibilità di affrancarsene politicamente una volta finite le elezioni. Ma non è forse questa una colpa? E anche grave? Un po’ come quando non si fa selezione negli inviti a una festa, volendo che arrivi più gente possibile, salvo poi ritrovarsi degli… scalmanati in casa. Ecco il punto, allora. Nick, per noi, è un sindaco troppo smanioso di esserlo e fare carriera nelle istituzioni; troppo opportunista; troppo disposto ad accordicchi e accorduni con tutti pur di durare, ma anche poco capace e con un cerchio magico, molto allargato, famelicamente a caccia di incarichi e prebende. Sebbene sia un tale “sepolcro imbiancato” è però fondamentalmente onesto. Sempre in un’accezione di tipo politico come ovvio. Che significa cioè essere un uomo che non commette reati, non dialoga con certi ambienti maleodoranti, malgrado sia quasi mai sincero e coerente e sia invece spesso ipocrita. Ma resta il fatto che anche se vorremmo un altro al suo posto, ci spaventano, e non poco, quanti davvero vorrebbero impallinarlo. E si badi, non si tratta certo dei suoi sedicenti rivali di destra. Perché quelli in realtà sono amici che lo hanno messo dove sta e ce lo tengono sin dal ballottaggio 2022.

Ma chi sono i veri nemici di Fiorita? Non certo la destra!

La destra catanzarese è come quella della “capitale meneghina”, che mentre stilava il decreto Salva Milano in combutta con il sindaco Sala poi gli urlava in Consiglio di dimettersi. Un’ignobile farsa, insomma. Una sorta di reality show con Fi, Lega e compagnia cantante, intente a fare… palcoscenico contro il fido Nick. Che gli è servito prima a scongiurare il pericolo Donato, a differenza di Fiorita non addomesticabile. Poi a tenere il posto in caldo al dominus della coalizione Filippo Mancuso, in attesa che finisca di fare il presidente del consiglio regionale. E, infine, a salvare i loro stipendi. Chi realmente vorrebbe abbattere Fiorita sono quindi quanti Nick ha emarginato, dopo essersene servito in campagna elettorale (sebbene inconsapevolmente, ripetiamo, fino a prova del contrario). E ci disgusta vedere che a lanciargli fendenti siano addirittura giornali e giornalisti prestanomi. Che dopo essere rimasti… coperti e prudenti sul Comune, adesso su input del padrone e finanziatore occulto di tutto l’ambaradan (sempre più scalpitante e pieno di livore nei confronti del per lui ingrato e irriconoscente sindaco) lo attaccano. Ma è il minimo per “editori-cronisti” protagonisti, senza un briciolo di dignità e in spregio di ogni forma di legalità, di operazioni connotate da intestazione fittizia di beni, riciclaggio e autoriciclaggio. Reati gravi!

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