Riceviamo e pubblichiamo
“Da Piazza Prefettura ieri la Calabria ha rialzato la testa. Oltre 2000 manifesranti, tanti interventì accorati e competenti, la Calabria di Piazza Prefettura ieri nella citttà Capoluogo di Regione, ha sancito un punto di non ritorno, da ieri molti calabresi sul tema determinante del diritto alla salute non sono disposti più a delegare, a quelli che un tempo chiamavamo corpi untermedi o soltanto ai rappresentanti Istituzionali di nomina o di elezione.
Gli interventi sul palco hanno fprnito uno spaccato di storie che, per la politica a tutti i livelli non consentono più scorciatoie, un’esempio di cittadinanza ativva, che in Calabria assume una importanza notevole.
La prossima campagna elettorale sarà fortemente ocondizionata da questo tema, ornai pensiamo a territori come quello di San Giovanni in Fiore o di Aprigliano o alla locride o ancora al dramma della mancanza di servizi minimi, nei Comuni della Valle dell’Esaro, Acri San Marco Argentano, alla protesta per l’Ospedale di Cariati.
Una Calabria attraversata in lungo ed in largo da disorganizzazione sanitaria territoriale, da casi di morti per mala sanità.
L’attuazione dell’articolo 32 della Costituzione in Calabria è lontano dall’essere realizzata, i livelli essenziali delle prestazioni non sono garantiti, lo spopolamento dalle aree unterne, che ricordiamolo rappresenta metà della popolazione calabrese, ormai viene incentivato dalla macanza di una Sanità territoriale che non riesce a grantire neanche i servizi di energenza urgenza.
Il documento presentato al prefetto di Catanzaro, rappresenta una prima tappa di un popolo che ormai su questa situazione insostenibile. non è disposto più a concedere deleghe in bianco, è la consapevolezza democratica che si materializza, alla politica buona,finalmente, la capacità di incanalarla e soddisfarla, altrimenti poi non ci saranno più appelli.