Conoscete voi, cari amici lettori, l’antica arte della prestidigitazione? Noi appena-appena. Ma, dopo aver assistito al consiglio comunale odierno, la conosciamo invece assai di più. Perché già (ri)vedere, dopo mesi e mesi, il civico consesso è… magia! Ma (ri)vedere, pardon (ri)sentire, la minoranza fare opposizione è… illusionismo puro. Alla Harry Houdini. O David Copperfield, se preferite! E una volta tanto neppure attacchiamo l’amministrazione Fiorita, perché è come sparare sulla Croce Rossa. La minoranza battagliera di oggi ci ha viceversa ricordato un arbitro… corrotto, o quantomeno molto di parte, che regala il rigore alla “squadra amica” sullo 0-0 e le fischia tutto contro a metà campo, per sviare i sospetti e perculare gli avversari, quando chi gli interessa sta già vincendo 3-0. È accaduto così che a Nicola Fiorita, e stipendi d’oro vari, ormai blindati fino a metà 2027 almeno, la minoranza abbia sciorinato di nuovo il suo campionario di slogan e (finta) opposizione per giunta a un anno e mezzo circa dalle Regionali.
Sul grande palcoscenico di Palazzo De Nobili tutto è possibile!
Sul grande palcoscenico di Palazzo De Nobili tutto è possibile. Pure un’assemblea che torna a riunirsi in Provincia, perché non ha una casa propria, grazie all’elargizione improvvisa del presidente dell’ente intermedio ospitante, il “mancusiano (nel senso di Filippo) di ferro” Amedeo Mormile. Che evidentemente deve aver rinunciato al fitto della sua aula consiliare, per cui nel 2024 se non andiamo errati chiedeva 500 euro al giorno. Che per 2, tra prima e seconda convocazione, imponeva al Comune un costo di mille €, soltanto per riunirsi. Comunque sia, anche oggi, è andata in scena per l’ennesima occasione la commedia dell’arte. Che era diversa dalle altre, al tempo in cui nacque, per il professionismo degli attori. E chi c’è più attore professionista del consigliere comunale… medio di Catanzaro? Ecco, appunto. Domanda retorica! Ma le eccezioni, sebbene rare, ci sono. Eccome.
Le rare eccezioni alla desolazione, e al volgare inciucio, generalizzato
Le fortunate eccezioni, sebbene rare, ci sono. Dicevamo. E vale per i membri di Azione Valerio Donato, che ha sfottuto i colleghi sulla loro… spiritualità, e Gianni Parisi. Il quale invece ha detto alla vicesindaco Giusy Iemma (in apparenza scaricata dalla sua maggioranza e salvata dalla, finta, opposizione): “Altro che sinistra, voi privatizzate più della destra”. Ed è meglio non aggiungere altro.
Come nel noto proverbio (seppur rispettando tutti sul piano personale, ci mancherebbe) vediamo in Comune parecchi che, politicamente, “fanno gli scemi per non andare in guerra”
L’apoteosi dell’odierna assise, secondo noi, la si è registrata quando qualcuno (Eugenio Riccio, tanto per non far nomi) ha parlato di “due anni di sofferenza” sino al termine della consiliatura. Che semmai, esimio Riccio, è autoinflitta. O, meglio, è inflitta da voi stessi (eletti dal popolo) ai cittadini per le laute prebende (sempre di tutti voi) da mettere al sicuro per 5 anni. E, nella fattispecie, anche e soprattutto per il diktat politico del futuro aspirante sindaco Filippo Mancuso, garante di Nick per convenienza dovendogli tenere in caldo il posto finché non si libera dalla presidenza del consiglio regionale. Resta il fatto però che i cittadini di cui sopra, votando(vi) in massa e quindi non astenendosi al 100% (secondo noi invece unica, malgrado estrema e paradossale, soluzione), sono tuttavia colpevoli e quantomeno da chiamare in correità. Ragion per cui, meritano la… punizione di avervi. Tutti o quasi! Pure quelli, tra voi consiglieri, che ogni volta parlate di “bene della città”. Salvo poi spendersi e tutelare solo i quartieri in cui si prendono i voti personali per essere eletti e assicurarsi, se non altro, 5 anni di pochissimo lavoro strapagato.