Riceviamo e pubblichiamo
La campagna giornalistica di approfondimenti e di denuncie sulla situazione sanitaria in Calabria, che culminerà con una manifesraziosne il 10 maggio alla Cittadella Regionale che ormai è inondata di adesioni di Sindaci, associazioni di settore, Sindacati e cittadini tutti che ogni giorno s’imbattono in un diritto inalienabile e inviolabile, in Calabria, alieneato e violato.
Non viene rispettato come diritto fondamentale individuale né tanto meno come interesse generale della collettività.
Esistono disfunzioni organizzative, trasformate ormai da decenni in una mancanza di una visione d’insieme, che i Commissariamenti che si sono succeduti hanno aggravato ed acuito. Ormai il Sistema Sanitario Regionale, rappresenta un bancomat che finanzia la mobilità passiva di altri sistemi regionali virtuosi.
Non esiste più né la perequatività né la solidarietà tanto sbandierata, addirittura le disrquaglianze territoriali non solo si accentuano rispetto alle altre Regioni più virtuose, ma anche all’interno della stessa Regione tra le cosiddette aree interne ed i Centri Urbani ospedalizzati.
Questa situazione è particolarmente difficile per i Sindaci, massima autorità Sanitaria territoriale, che in Calabria amministrano Comuntà abitate da popolazioone anziana, molto spesso affetti da più patologie croniche, quindi con la necessità di avere una efficente sanità territoriale.
La manifesrazione del 10 maggio, non assume un significato partititico, ma politico nel senso più alto del termine.