Attenzione, noi “non siamo giudici né giurati” per dirla con il (tenente) colonnello Frank Slade. in Profumo di Donna. Ci importa solo della politica e non ci importa invece del giustizialismo di stampo sudamericano e del garantismo peloso. Due eccessi, pur se opposti, che nascondono sempre ben altre magagne. Registriamo solo i fatti, quindi. Come, ad esempio, la catena di salvataggio nel Partito Democratico pro Fabio Celia.
Che sta rendendo le… immancabili chat interne al solito incandescenti. Celia, infatti, per sua stessa ammissione (in assemblea a Lido. Leggi qui: https://irriverentemente.com/?p=13294) sarebbe a rischio decadenza (secondo noi solo a rischio, perché se non se ne va lui non lo caccia nessuno) per un asserito debito con il Comune (ri)compreso in una procedura fallimentare in cui sarebbe coinvolto. Vicenda che non ci riguarda. E, al di là dello specifico caso di cui sappiamo poco e ancora meno ci interessa, in linea generale molto ci disgusta. Sembra però che ci sia addirittura chi, per difendere il “buon Fabio”, sia ricorso a un’iperbole che più iperbole non si può. Una roba del tipo: “E ora chi sbaglia, cosa deve fare? Dovrebbe forse suicidarsi?”.
Boom, la ca@@ata ha il chiaro scopo di apparire esagerata e pesante come un pugno nello stomaco per far passare un messaggio che spaventa. E psicologicamente nello specifico induce, a livello mentale, a far fare un passo indietro a quanti premono per il “Celia out”. Gente messa in discussione dal fronte costituitosi in favore di quest’ultimo, invitato dal coordinamento cittadino a dimettersi da capogruppo Pd al De Nobili ed esponente Dem. O, al massimo, ad autosospendersi (soluzioni già di per se stesse gradite a don Abbondio). Inviti che, per noi, sono all’acqua di rosa. E che, invece, vengono addirittura definiti… aggressivo. Tanto dall’evocare una “Signora Maestra”, il resto del partito cioè, a tutela del “povero Fabio”. E così è, se vi pare, perché voi vedrete se tra poco, come ovvio solo nella sfera cittadina, Celia non lo premieranno pure, scusandosi per l’involontario disagio arrecatogli. Tutto da noi previsto, scusateci se lo evidenziamo, giorni fa.
