Vi avevamo detto ieri (clicca qui per leggere il pezzo:https://irriverentemente.com/comune-catanzaro-fiorita-e-se-fosse-il-pd-che-hai-sedotto-e-bidonato-a-darti-il-benservito-perche-quel-partito-e-lento-eppur-ora-si-muove/) che avremmo stigmatizzato il più brutto errore politico, secondo noi, di Nicola Fiorita fin da quando è in campo. Uno sbaglio dettato dall’ingordigia e dalla paura. Che, curiosamente, commise anche Salvatore Scalzo oltre dieci anni fa. Attenzione, però, perché all’epoca del probabilmente fatale errore, lo stesso all’epoca aspirante ‘golden boy’ del centrosinistra catanzarese era davvero molto giovane. E soprattutto era probabilmente anche mal consigliato e di certo assai meno c….o (fortunato!) di Fiorita. Ma anch’egli si fece in sostanza ingolosire dal “meglio l’uovo oggi che la gallina domani”.
L’ingordigia e la scarsa lungimiranza di Scalzo
L’appena ricordato adagio “meglio l’uovo oggi che la gallina domani” in politica, spesso, non vale come nella vita più in generale. Come dimostra il caso Scalzo, appunto. Il quale a inizio 2013, abbagliato dalla vittoria congressuale nel Pd del dicembre precedente di Pierluigi Bersani contro l’allora enfant prodige del partito Matteo Renzi, mollò quest’ultimo che pure lo aveva molto sponsorizzato in precedenza per abbracciare Bersani. Scelta opportunistica. Ma che a Scalzo parve la più giusta. Oltretutto mentre il giovane Salvatore era politicamente molto impegnato a Catanzaro, da leader dell’opposizione locale, in una città interessata dal parziale annullamento delle elezioni 2012 per via della cosiddetta scheda ballerina. Peccato per l’ottimo Salvatore, però, che il pur valido leader Bersani si rivelò in quel momento una sorta di Re Travicello. Che riuscì a “non vincere le elezioni” di fine febbraio 2013 in cui il Pd e la sinistra erano super-favoriti. Una formula coniata dal diretto interessato per provare ad addolcire quella clamorosa mancata vittoria, quando Silvio Berlusconi e il suo centrodestra erano davvero ai minimi termini. Ma a rovinare la festa ai Dem furono i Cinque Stelle, usciti dai “vaffa day” e ormai pronti a governare il Paese come succederà esattamente sei anni più tardi.
Fiorita come Scalzo nello sbagliare
Il risultato di quanto poco sopra ricordato? Le dimissioni bersaniane e un Renzi prima leader Dem, dopo un congresso stravinto, e poi presidente del Consiglio. Che però, tra i suoi ‘millemila’ impegni istituzionali, nel frattempo si era ricordato di uno Scalzo ingordo e poco lungimirante. Il quale si era dimenticato di un sindaco di Firenze che, tra le altre cose, lo aveva elogiato nientemeno a Porta a Porta.
E gli aveva addirittura messo a disposizione il guru della comunicazione Giorgio Gori. Poco dopo a sua volta diventato un big Democrat, peraltro neoeletto in pompa magna all’Europarlamento, al di là della invece sempre più discendente parabola renziana. Che di quello Scalzo, da anni lontano dalla politica e dalla città natale per lavorare a Bruxelles alla Comunità, non deve forse aver serbato un ricordo idilliaco sotto il profilo della coerenza e più in particolare della lealtà. Ma ormai è acqua passata. Mentre è roba ‘freschissima’ il comportamento di un analogamente ‘ingordo e poco lungimirante Fiorita, traditore del Pd e di Jasmine Cristallo. Un clamoroso tradimento consumato da un sindaco ossessionato dal suo futuro politico.
Il quale al pari di Scalzo con Bersani ha creduto che Sinistra Italiana (anzi Avs, con i Verdi) possa essere il suo futuro partito-taxi. Che lo condurrà a Roma (alla Camera o al Senato, cioè). Ebbene, caro Nick, hai tuttavia pensato che il recente exploit alle Europee di Si (meglio Avs) potrebbe essere, per dirla in perfetto slang catanzarese, il classico “sgrusciu e scupa nova”. Magari favorito da candidati “figurine”, detto con il massimo rispetto, quali Ilaria Salis e Mimmo Lucano.
Le possibili conseguenze dell’errore fioritiano
Tante le domande per il sindaco, se parlassimo con lui. La prima e più importante: se Avs si rivelasse molto sovradimensionata in questa tornata per le Europee del ‘24, dopo lo smaccato e crudele tradimento politicamente parlando, a Jasmine Cristallo, che faresti? Torneresti dai Democrat portando i secchi d’acqua con le orecchie in segno di contrizione? Certo, non ti mancherebbe la faccia tosta. Ma stavolta, se Jas e anche Elly Schlein non sono più tonte che buone (ri)facendosi infinocchiare da te, non avrai margine di manovra. Perché se è vero, com’è vero, che “la politica si fa con i sentimenti e non con i risentimenti” è altrettanto vero, se non più vero, un altro noto adagio: “Acca nisciuno è fesso!”. E dunque ribadiamo la nostra sensazione che tu, al pari dello Scalzo improvvisamente e sorprendentemente bersaniano, abbia commesso un grave sbaglio. Un errore che ti ha spinto a fare all in sulla conferma, o il miglioramento, del 6% alle prossime Politiche di Avs. Che ti porterà a Roma con Lucano che ti ricambierà il favore di votarti, e farti votare in massa, per averlo votato e fatto votare, tradendo Cristallo. Ma ricorda: “No Pd, no party!”.