Riceviamo e pubblichiamo

L’iniziativa presentata nella sala  convegni della Camera di commercio “Il nuovo porto di Catanzaro, il capoluogo che salpa” è stata un’altra “ondata” di fuffa . Proprio come temevamo.

Ancora una volta approccio confuso e approssimativo. L’amministrazione Fiorita ha presentato il  progetto di sostenibilità economica, sociale ed ambientale dell’intervento infrastrutturale predisposto dall’advisor KPMG per il completamento del Porto di Catanzaro.

Peccato però che di tutto si è parlato tranne che della sostenibilità economica dell’iniziativa illustrata.

L’idea dell’amministrazione Fiorita, molto confusionaria e senza una visione chiara, è quella di attrarre i privati ai quali si chiede un investimento finanziario di quasi 17 milioni di euro al fine di completare l’investimento ipotizzando, per lo stesso privato, un periodo di gestione dell’infrastruttura portuale per 50 anni.

Per la verità dalle prime informazioni assunte e dalla documentazione acquisita qualche forte perplessità la nutriamo.

In prima analisi è curioso vedere come quest’amministrazione, che di “sinistra” dovrebbe essere, continua a voler sperimentare la pratica degli affidamenti a privati. 

Il problema, però, è che probabilmente –come spesso accade al comune di Catanzaro- nessuno legge una carta e quindi nessuno, crediamo, abbia analizzato l’ipotesi di piano economico finanziario elaborato  da KPMG .

Poiché sarebbe bastato dare un’occhiata per comprendere che nessun privato sarà disposto ad investire 17 milioni per una remunerazione incerta e sicuramente non in linea con il mercato. Circa 1,3 milioni sarebbero gli introiti per la gestione dei 400 posti barca contro circa 1,1 mln i costi operativi.

Cioè dallo sviluppo del conto economico è facile intuire che il privato non realizzerà utili sufficienti a fronte del poderoso investimento e, quindi, riteniamo che stando così le cose nessun privato potrà essere attratto dall’iniziativa vanificando così anche l’importante finanziamento messo a disposizione con i fondi PAC 2011 (20 milioni) e con fondi Fsc 2021/2027 (12 milioni) con il rischio serio che il porto di Catanzaro continui a “non salpare”. 

E pensare che il Sindaco Fiorita in campagna elettorale aveva affermato che in due anni la Città avrebbe avuto il suo porto . Siamo quasi a tre anni e neanche la semplice gestione dei pontili viene regolarmente condotta.

Si affronti, quindi, subito una seria discussione sulle diverse ipotesi di completamento dell’investimento e di futura gestione se davvero si tiene alla sviluppo della nostra Città. 

Valerio Donato – Gianni Parisi

Consiglieri Comunale Azione

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