Comune Catanzaro - Palazzo De NobiliComune Catanzaro - Palazzo De Nobili

Riceviamo e pubblichiamo

Ora che tutto il potere sulla sanità, con licenza di saltare la burocrazia, è nelle mani del presidente Occhiuto, non ci sono più attenuanti o giustificazioni per la realizzazione del nuovo ospedale di Catanzaro. E si faccia dove già il Consiglio comunale ha indicato l’area: quella che va dal “Pugliese” al “Ciaccio”.

La localizzazione esiste già ed è stabilita dalla delibera di Consiglio n. 2 del 2016 con la quale è stato sancito, appunto, “il sussistere di un preminente interesse pubblico al mantenimento della localizzazione della struttura nell’attuale sede dell’ospedale Pugliese per frenare l’abbandono della città”.

Quella delibera, è stata votata trasversalmente da consiglieri di tutti gli schieramenti, è vincolante e potrebbe essere modificata solo da un nuovo analogo pronunciamento dell’Assemblea. Ipotesi, quest’ultima, che non vogliamo nemmeno mettere in conto.

L’area individuata è strategica, intanto perché connessa alla tangenziale ovest e alla tangenziale est, mentre per quanto riguarda i servizi, è già stato ipotizzato dalla Provincia un mega parcheggio multipiano e una pista per l’elisoccorso. “Pugliese” e “Ciaccio” sarebbero collegati da un tunnel di servizio e raccordati con i nuovi padiglioni che sarebbero realizzati su un’area molto ampia.

Senza contare che la stretta connessione con il Parco della Biodiversità, da realizzare con un collegamento pedonale, farebbe del “Pugliese-Ciaccio” uno degli ospedali più verdi d’Italia.

Bando alle discussioni, quindi, e si proceda. Il presidente Occhiuto, intanto, faccia chiarezza su dove sono finiti i milioni di euro destinati al nuovo ospedale di Catanzaro. Ricordiamo che quei fondi erano stati individuati da una procedura di dichiarazione dello stato di emergenza in capo alla Protezione Civile, la stessa che oggi Occhiuto ha ottenuto dal governo.

Vogliamo anche sapere se ancora sussistono i soldi del fondo Inail.

La Regione e il Commissario facciano la loro parte, restituendo a Catanzaro il dovuto e affidando subito la progettazione del nuovo ospedale nell’area “Pugliese-Ciaccio”.

Il Comune proceda a recepire all’interno del PSC, il Piano Strutturale Comunale, le indicazioni della citata delibera n. 2 del 2016. Lo ripetiamo: non ci sono più scuse per nessuno.

Transazione Catanzaro Servizi-Aurora Spa

“La transazione che si è chiusa tra Catanzaro Servizi e Aurora SpA dimostra una volta di più la capacità dell’attuale Amministrazione comunale di farsi carico della pesante eredità ricevuta dal passato e trasformare problemi gravi come macigni in opportunità positive per il futuro.

In seguito alle note vicende di Parco Romani, dal 2019 la SpA vantava una sentenza in suo favore, con la quale il giudice aveva condannato la partecipata del Comune a rifondere 2 milioni e 241mila euro oltre agli interessi.

Ebbene, la transazione raggiunta chiude la vicenda facendo risparmiare alle casse di Catanzaro Servizi oltre 640mila euro sull’importo base, senza alcun ulteriore aggravio derivante dal calcolo degli interessi e, in più, la rateizzazione in un triennio dell’importo dovuto; il che rende l’operazione assolutamente sostenibile per l’equilibrio dei conti della partecipata.

Questo risultato importantissimo è l’ultimo tassello che mancava al completamento della strategia di “salvataggio” e rilancio della Catanzaro Servizi messa a punto dal Sindaco Nicola Fiorita e dal management guidato dall’amministratore unico, Gianluca Silipo,  dopo che erano già state chiuse le partite sul debito tributario e sul leasing sui locali dello Scacco Matto, che saranno acquisiti, a condizioni molto vantaggiose, al patrimonio comunale.

Si delinea così uno scenario di sostanziale serenità sul futuro dell’Azienda, frutto di un lavoro paziente e rigoroso, passato dall’approvazione, nella scorsa estate, del piano industriale e che vedrà nell’affidamento di nuovi servizi da parte del Comune alla sua partecipata il compendio finale.

Insomma, un’Azienda oggi in grado di camminare sulle proprie gambe, con ottime opportunità di crescita, e soprattutto fuori dalla palude in cui l’attuale Amministrazione l’aveva trovata e che aveva sulla sua strada il fallimento come concreta e drammatica possibilità”.

Smart city

Il Progetto ICC (Intelligent Cities Challenge), rete delle Città Intelligenti d’Europa, ha vissuto il suo epilogo qualche giorno fa a Bruxelles, con un momento finale di incontro e scambio di esperienze, promosso dalla Commissione Europea; momento al quale ha partecipato anche il capoluogo di Regione.

Catanzaro, infatti, è stata parte del progetto insieme con le altre ottantotto città europee impegnate a governare il cambiamento urbano con i processi di transizione digitale ed ecologica.

La delegazione dei Tre Colli era composta dal presidente del Consiglio comunale, Gianmichele Bosco, dall’assessore al Marketing territoriale, Vincenzo Costantino, dal coordinatore del progetto ICC, Antonio De Marco e dall’esperto locale nonché direttore del MUDIAC (Museo Diffuso di Arte Contemporanea Catanzaro), Matteo Sainato. Era presente anche il coordinatore per Catanzaro del Progetto, Saverio Romeo, designato dall’U.E.

Il Comune capoluogo di regione, nell’ambito delle reti previste da ICC, ha partecipato a quella tematica sulla “Cultura” e sul “Turismo”.

Il resoconto finale del lavoro è stato illustrato nel corso della prima giornata in un apposito “panel”, riassuntivo delle attività svolte con il partenariato socio-economico, l’associazionismo culturale e il Terzo Settore per la progettualità legata al PON Metro Plus Catanzaro, che ha inteso intrecciare cultura e inclusione sociale e ha richiesto una esplicita attenzione al tema del “green deal” nell’ambito delle proposte progettuali che sono state definite.

Un’esperienza, quella di Catanzaro, citata da ICC come “buona prassi” per il settore della “Cultura”, molto apprezzata dai rappresentanti delle altre città europee, soprattutto in ragione dell’originale integrazione garantita dal capoluogo tra interventi culturali e processi di inclusione sociale e di economia innovativa sociale.

La seconda giornata dell’incontro di Bruxelles è stata dedicata al confronto tra gli amministratori delle città europee presenti sulle scelte in materia di sviluppo urbano sostenibile, con Catanzaro che ha aderito all’appello rivolto alla Commissione europea e ai governi dei Paesi membri che prevede il rilancio della competitività locale sostenibile attraverso i “Green Deal locali”, riconoscendo il ruolo cruciale dei partenariati pubblico-privato a livello territoriale nel guidare la transizione verde.

Da rilevare, inoltre, che  dalla partecipazione di Catanzaro alla rete delle Città Intelligenti d’Europa è anche scaturita la sottoscrizione di specifici accordi di collaborazione con le città partner di Dortmund (Germania) e Camara de Lobos (Portogallo) per progetti di cooperazione e scambi sul tema della cultura e della creatività artistica giovanile, che consentirà al capoluogo di consolidare il suo ruolo originale di realtà urbana protagonista di relazioni e buone prassi in ambito comunitario.

Commentando la due giorni dedicata a ICC, il presidente Bosco si è detto “soddisfatto per i risultati del progetto, che rappresentano un punto fermo contro ogni attuale tentativo di rimettere in discussione gli obiettivi ambientali delle strategie dell’Unione Europea. Sono in più orgoglioso – ha aggiunto – del forte coinvolgimento del comune di Catanzaro in questo impegno globale delle città europee sul cosiddetto green deal.

Un modo per ribadire, per quanto ci riguarda, la nostra ambizione collettiva ad uscire dai confini angusti e provinciali in cui la città è stata relegata per troppo tempo; ma anche la nostra determinazione che abbiamo nel programmare scelte politiche finalizzate a una qualità dello sviluppo urbano centrato sul raggiungimento dei target comunitari e dell’ONU in materia di transizione ecologica”.

L’assessore Costantino, dal canto suo, ha voluto sottolineare “l’importanza per la nostra città di essere presente sulla scena internazionale, all’interno di quei network che, dimostrando di apprezzare il lavoro che stiamo facendo, proprio com’è avvenuto nell’incontro di Bruxelles, diventano al contempo occasione molto preziosa per instaurare con le altre realtà relazioni di confronto e rapporti di collaborazione.

La nostra partecipazione alla rete su cultura e turismo è infatti tutt’altro che casuale, avendo noi scommesso su entrambe non solo per favorire crescita e coesione sociale interne ma anche per farne elementi forti di marketing verso l’esterno e aprire così la città ai flussi che dall’esterno possono arrivare diventando economia”.

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