Domani si torna in consiglio comunale, finalmente. Notizia di cui peraltro, in città, non frega niente a nessuno. Considerato come la gente prima maledica a chiacchiere e sui social i suoi… rappresentanti e poi gli s’inchini per il diritto (tipo il lampione funzionante o la strada senza buche) in Calabria furbamente tramutato dalla politica in favore. E quindi in clientela, anche se di bassa lega. Motivo per cui questo teatrino bisogna pur alimentarlo. Tanto, anche con attori di pessima qualità (sempre nel gergo teatrale definiti cani), lo spettacolo deve andare in scena. Perché il pubblico (gli amministrati), sebbene mai soddisfatto, quando è il momento paga comunque (con il voto) le ripetute inguardabili esibizioni nella speranza di ottenere qualcosa in cambio quando la chiede. E accade spesso, ahinoi, per i ‘famosi’ diritti di cui si è detto in premessa. Resi favori appunto per tenere la gente, se non proprio sotto ricatto, quantomeno sotto schiaffo. Un circolo vizioso che si autoalimenta senza sosta.

I panni sporchi del… Palazzo

Nel Palazzo, intanto, impazzano accorduni, accordicchi, faccende, faccenduole, interessi, bugie e liti (pressoché tutte finte) e rarissimamente vere (ma transitorie, solo in attesa di nuovi patti e pastette. Bipartisan, rigorosamente). Perché “Kommunisti, Fascioleghisti, Proto e Postdemocristiani” sono tutti “una faccia una razza”, date retta a noi pure se lo sapete già come ovvio. Dal momento che la faccia è sempre e solo quella del potere, anche se esercitato appena in (e su) un singolo quartiere o poche zone della città. Da personaggi che nel 75% dei casi nella vita hanno cambiato più partiti e schieramenti che auto. Ma a chi, e cosa, importa? A nessuno. Altrimenti non ci sarebbero ancora in circolazione individui come, ad esempio, uno degli ultimi e più focosi paladini… dell’ortodossia di destra che im passato gridava ai quattri venti di dover denunciare un collega alla Guardia di Finanza per non meglio precisati reati mentre poi è finito con farci la festicciola e il brindisi insieme! Uno, tra i tanti peraltro, la cui credibilità personale e politica è pari, come scriviamo spesso, a una banconota da 6€. Ma di che (o di chi) parliamo, allora? Ah, ecco, del nulla.

La politica de “i strascina facendu”

Insomma, sulla base di quanto fin qui detto (tutto vero e certificato), per dirla nel gergo catanzarese quella cittadina è da anni la politica de “i striscina facendu” (figure deteriori, di pochissimo conto, in italiano). Ecco la ragione per cui, allora, tra circa 24 ore andrà in scena l’ennesimo consiglio comunale delle… beffe. Quello del documento dei rappresentanti della destra agli ordini di Roberto Occhiuto e, nel capoluogo, soprattutto sulla lunghezza d’onda di Filippo Mancuso. Che hanno genericamente promesso l’esclusione (si immagina per le Comunali 2027) dalle liste future dei partiti di riferimento di quanti, eletti dalla loro parte, adesso stanno invece con Nicola Fiorita. Salvo, però, sedersi ai tavoli (ancora informali e più che altro conviviali, organizzati dal citato plenipotenziario Mancuso) gomito a gomiti proprio con i presunti proscritti. Più che reprobi della destra, dunque, veri e propri compagni… di merende, da ritrovare non appena servirà. In campagna elettorale, cioè.

La ca@@ata del momento e le prove che lo sia

La ca@@ata del momento, fotti-elettori tuttavia vittime consapevoli e neppure con l’attenuante della sindrome di Stoccolma, è pertanto quella dell’esclusione futura dei… traditori. Gente, quest’ultima, che non è stata ufficialmente convocata per l’abiura a Nick, prima di essere cacciata, e nei confronti di cui non è stato redatto un documento notarile di… proscrizione. Ma semplicemente avvertita con un breve ‘articoletto’ di giornale, che essendo ormai la stampa quasi interamente online tra una settimana non servirà (nemmeno) per incartare il pesce come invece avveniva un tempo con i quotidiani cartacei di qualche giorno prima. Fermo restando che nessuno conosce leader locali, Mancuso stesso a parte, e schieramenti del 2027. Che se fossero, tanto per dire, sul modello della Rinascita donatiana, avrebbero un concetto molto, molto, aperto di destra, sinistra e centro, essendo semmai calibrate sulla formula all nclusive. Chi dovrebbero escludere, quindi? E perché mai? Che autentica ca@@ata allora, questa, lo ribadiamo.

Il Mistero Buffo del De Nobili

Un Mistero Buffo, insomma, quello fin qui descritto. L’ennesimo di un civico consesso ormai così nella polvere, che da anni e anni non ha (neppure) più una casa (dopo il crollo che ha interessato la storica Aula Rossa) e quindi nemmeno più una dignità. Dato che, purtroppo, rende Catanzaro addirittura assai peggiore de L’Aquila terremotata. Capoluogo abruzzese che una sala consiliare l’ha ritrovata in tempi accettabili. Anzi, paragonati alla Catanzaro attuale, record. Il che è tanto dire! Ma così se vi pare… . Perché l’unica cosa di realmente collettivo che fanno i “rappresentanti del popolo” locali sono teatrini come quelli di domani e poco altro e la cura di situazioni e interessi di area. Che non fanno però di certo crescere la città.

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