Felice CaristoFelice Caristo

Riceviamo e pubblichiamo

La Città Capoluogo di Regione e il 2025 anno cruciale del Mandato targato Nicola Fiorita.

Il 26 Febbraio in prima convocazione e il 27 in seconda convocazione con 27 punti all’ordine del  giorno la conferenza dei Capi gruppi ha stabilito, la data di celebrazione di un Consiglio Comunale decisivo del Mandato Fiorita.

Con il superamento della data del 25 Febbraio per certi aspetti viene scongiurata l’ipotesi per dire il vero poco realistica delle dimissioni contestuali di 17 Consiglieri che avrebbe portato allo scioglimento anticipato del Consiglio Comunale, aprendo un finestra elettirale, probabilmente nella  data ancora non ufficiale dell’ 11 Maggio giorno in cui si tornerà al voto per il rinnovo dei Sindaci e dei Consigli Comunali di Rende e Lamezia Terme.

Dopo questa data cioò il 25 Febbraio un’eventuale scioglimento genererebbe un Commissariamento di 14 mesi che si proirìetterebbe sino alla primavera del 2026, cioè ad un’anno dalla fine naturale del mandato,con tutta una serie di consequenze, in questo momento storico un’anno di ordinaria amministrazione, potrebbe infliggere ritardi imperdonabili su tutta unaserie di avvi di infrastrutture strategiche, il Porto, la Metropolitana di Superficie, il Ponte della Fiumarella, l’organizzazione e la rimodulazione di un Piano di Mobilità urbana.

Questa amministrazione Fiorita nasce con un vulnus di fondo cioè con soli 9 Consiglieri dalla sua parte,e con una consiliatura dove  per ogni pratica bisogna cercare e trovare i numeri, giocando sulla convocazione in seconda convocazione che fa abbassare il numero legale o sulle assenze o sul voto decisivo dei Consiglieri del Gruppo misto o di chì anche dall’opposizione fa prevalere la propria posizione personale sulla collocazione Partitica.

Una consiliatura dove il Sindaco Fiorita ha amminisatrato di volta in volta con tutti i raggruppamenti del Consiglio Comunale, questa rappresenta indiscutibilmente una degenerazione della Politica, frutto di tante cose, ma in primis del cosiddetto fenomeno dell’Anatra zoppa, ma anche dal corto circuito che esiste nelle forze politiche tra gli eletti e i loro organismi interni, ormai gli eletti molto spesso rispondono a se stessi.

L’auspicio per la Città Capoluogo è quello dopo ormai il tagliando di metà consiliatura sè si decide di andare avanti di consentire a chi amministra, di poter realizzare il completamento di infrastrutture decisuve, pena un immobilismo ed una accentuazione di ritardi,  che i cittadini catanzaresi imputerebbero a tutti.

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