Articolo e foto tratte da Notizie Sportive

“Lo Schillaci a cui sono rimasto più legato, secondo me più forte di Totò, era suo cugino Maurizio.

Simbolo del mio Licata di cui fu per due anni capocannoniere.

Totò viveva per il gol, Maurizio per divertirsi, in campo e fuori. Grande talento, tecnicamente fortissimo, pieno di fantasia e irriverenza.

Non scherzo quando affermo che per certe giocate mi ricordava George Best.

Nella Primavera del Palermo, contro la prima squadra, si divertiva a fare i doppi tunnel ai grandi.

Aveva tutto: corsa, progressione, colpi, senso del gol e altruismo”.

Zdenek Zeman

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