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Riceviamo e pubblichiamo

“I grandi media internazionali hanno esaltato, nei giorni scorsi, il trionfo di quello che oggi viene considerato un simbolo dell’eccellenza italo-americana nel mondo dello sport.

Parliamo di Nick Sirianni, allenatore dei Philadelphia Eagles, che ha vinto il Superbowl e ha contribuito a far parlare di se, oltre che per il grande successo nel football americano, anche per le proprie origini. La sua famiglia, infatti, ha radici nella provincia di Catanzaro, nell’area del Reventino, e proprio il legame con la terra che ha dato i natali ai suoi affetti più cari ha accompagnato la crescita e la consacrazione dell’allenatore.

Una vittoria, quella nella finale della NFL, che ha avuto un sapore anche calabrese e che ha offerto la possibilità di far parlare dei valori della nostra terra in maniera positiva in tutto il mondo.

Nick Sirianni porta con sé l’orgoglio della propria storia familiare e rappresenta un testimone ed un simbolo del talento che la grande comunità italoamericana esprime da sempre. Credo, dunque, che anche le istituzioni locali debbano non solo esprimere gratitudine e plauso a Sirianni per questo suo successo personale, ma anche promuovere un momento solenne che possa rappresentare l’occasione per accoglierlo e celebrarlo. Chiedo, perciò, al Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e al Presidente della Provincia di Catanzaro, Amedeo Mormile, di attivarsi al fine di invitare formalmente l’allenatore italoamericano nella nostra regione, così da poter tributare il giusto riconoscimento a chi porta in alto le nostre radici, offrendogli la possibilità di ricongiungersi idealmente con la terra dei suoi familiari”. 

“Libro dei sogni” Agenda Urbana

<< Non ho alcuna remora nell’affermare che i contenuti della programmazione di Agenda Urbana 2021/2027 costituiscono per Catanzaro un fatto senza precedenti. Si punta cioè a dare alla città, un tempo prevalentemente impiegatizia e oggi in crisi di identità, un volto e un ruolo nuovi e ben definiti, attraverso una strategia di intervento coerente, poggiata sui contenuti e non più sui soli contenitori. Soprattutto, lo si fa potendo contare su un cospicuo volume di risorse grazie alle quali usciremo finalmente dalla logica delle iniziative singole, pregevoli quanto si vuole ma non ancorate a una visione di medio lungo termine >>.

Sono parole di Vincenzo Costantino, assessore  al Turismo, Marketing territoriale, Politiche giovanili, Transizione digitale, nella giunta guidata dal sindaco Nicola Fiorita.
<< Sentiremo parlare ancora e tanto dello slogan “Catanzaro, dove tutto si incontra” – aggiunge Costantino – e se ne comprenderà meglio il senso guardando all’insieme di iniziative che realizzeremo nei diversi ambiti, a cominciare dal turismo. Quello classico, mordi e fuggi, massivo, che tanti problemi sta creando alle città italiane ed europee, è un modello che non solo non ci appartiene storicamente ma neppure ci sogneremmo mai di importare.

Nel nostro immaginario, Catanzaro dovrà essere una città che accoglie, come ha sempre fatto e nella quale, in più, chi vi arriva dovrà poter assaporare il buon vivere, in un contesto fatto di servizi, opportunità, scambio, beni culturali e ambientali valorizzati e messi in rete con intelligenza. Non solo turisti, visitatori, quindi, ma anche abitanti più o meno temporanei di una città che vuole declinare in maniera del tutto nuova il concetto antico, conosciuto e praticato di accoglienza.

È questa la vera sostanza dell’idea di “Catanzaro, dove tutto si incontra” e si spiegano così i quindici marcatori identitari per eccellenza che abbiamo inserito nel nostro progetto di city branding a simboleggiare gli incroci tra mare e montagna, tradizione e innovazione, passato e futuro.

È in questa visione di insieme – continua Costantino – che vanno collocate ad esempio scelte come quelle che abbiamo fatto in tema di coworking, che nella nostra idea non è solo lo spazio fisico ma una comunità di persone, giovani, meno giovani, professionisti, che condividono valori e motivazioni nello scambio di idee e competenze.

Una comunità verso la quale la città si mette a disposizione e mette a disposizione il proprio patrimonio di storia, cultura, tradizioni, e dunque non solo gli strumenti classici dell’accoglienza, dall’albergo al B&B.

In altre parole, noi puntiamo a costruire un’offerta complessiva della città, che tenga insieme le singole e diverse offerte, per dare l’opportunità di un’esperienza globale, che probabilmente non si deciderebbe di fare se si trattasse di muoversi in virtù di un unico stimolo. Agenda Urbana costituisce quindi lo strumento per dare spinta e forza a questa nostra scelta, che è scelta politica concreta, fatta di idee e delle risorse necessarie a realizzarle.

È in quest’ottica che abbiamo deciso di investire anche sulla Destination Management Organization dell’Istmo. La DMO è un organismo pubblico-privato attraverso il quale tutti gli attori della filiera turistica collaborano per rafforzare l’offerta e accrescere l’attrattività di un territorio.

Catanzaro, dunque, al centro di questa peculiarità assoluta che è appunto l’istmo, il punto più stretto d’Italia, e che da città arroccata diventa città che si apre, in dialogo costante con il resto del suo hinterland, per dare vita a un insieme di identità locali che, conservando ciascuna la sua autonomia, appaiano agli occhi del potenziale visitatore come un’unica, appetibile meta.

Un’occasione per vivere non la singola esperienza di questo o di quel luogo in particolare ma un’esperienza complessiva di Calabria. Le potenzialità di una simile operazione, in termini di benefici per l’economia del turismo, sono davvero enormi e non c’è chi non possa comprenderlo facilmente.

Certo – conclude Costantino – siamo ben consapevoli che alcuni ragionamenti fatti fin qui possano apparire come già sentiti. Ma la verità è che nessuno fino ad oggi è riuscito a passare dalle belle parole ai fatti.

Ciò che è stato un bel sogno a lungo coltivato è rimasto tale per generazioni. Chi viene da fuori continua a chiedersi e a chiederci com’è che viviamo su una miniera d’oro senza averne la consapevolezza. Ebbene noi vogliamo provare a rompere questo circolo vizioso, certi di avere tutti gli strumenti necessari per farlo >>.

Alta velocita

“In merito al dibattito politico scaturito negli ultimi giorni sull’Alta velocità Salerno-Reggio, credo sia necessario partire da un assunto fondamentale: un’opera così strategica e rilevante deve tenere conto degli interessi di tutti i calabresi e preservare la propria sostenibilità.

Lo scopo di un collegamento ferroviario moderno deve essere quello di offrire agli utenti un trasporto pubblico davvero funzionale e che tenga conto della particolare conformazione geografica del nostro territorio.

Tenendomi volutamente lontano da giudizi di merito sulle proposte avanzate di recente per modificare le previsioni del tracciato interno, l’attuale progetto finanziato dal Governo dovrebbe contemplare le migliori soluzioni possibili per realizzare l’AV guardando al rapporto costo-benefici.

E’ legittimo che ogni sindaco porti avanti istanze a vantaggio delle proprie comunità, ma quando si parla di fattibilità di un’infrastruttura di tale portata, occorre privilegiare idee che siano ragionevoli e obiettivamente sostenibili.

In tal senso, e dispiace che nel dibattito politico ai livelli romani non se ne sia parlato a dovere, per la sua collocazione Catanzaro ha una funzione di cerniera strategica nel ricongiungere la linea tirrenica con quella ionica, proprio nel punto più stretto della “curvatura”, mantenendo un percorso più omogeneo e senza interventi invasivi che altrove sarebbero necessari.

La Calabria è stata già penalizzata in passato da scelte dettate più dai rapporti di forza politici che da criteri oggettivi, l’Alta Velocità è un treno che non si può perdere perché rappresenta un’opportunità per uscire dall’isolamento. Mi auguro che, in questo frangente, ogni ragionamento esuli dagli interessi di parte per privilegiare il bene di tutti i calabresi”.

Agenda Urbana

“Con Agenda Urbana 2021/2027 possiamo finalmente contare su risorse idonee a ricostituire lo spirito di comunità, come del resto abbiamo sollecitato sin dal nostro insediamento, consapevoli che il suo venir meno è una delle criticità manifestate nel corso degli anni. Uno strumento di notevole portata finanziaria come Agenda Urbana arriva ora a rideterminare l’orientamento complessivo dell’intervento straordinario dell’Amministrazione, indirizzandolo con maggiore attenzione verso asset di natura culturale, turistica e commerciale di prossimità che, per quanto etichettati di immaterialità, alla prova dei fatti muovono idee, persone, economie.

Come Amministrazione, e come assessorato alla Cultura, rivendichiamo la novità e l’appropriatezza delle misure programmate, a maggior ragione oggi che il PON Metro Plus incrocia Agenda Urbana. La complessità urbanistica di Catanzaro, la “città policentrica”, diventa in questo quadro fattore trainante per porre in primo piano la vocazione dei diversi centri storici esistenti così come disegnati, d’altra parte, con il PSC: Catanzaro Centro, S. Maria, Gagliano e Lido, luoghi di produzione culturale e promozione sociale, spazi di socialità e incontro, di crescita e di confronto.

Per raggiungere questo obiettivo recuperiamo quattro complessi di proprietà pubblica, nuovi poli di centralità urbana con funzioni complementari e innovative nei diversi ambiti: coworking, musei didattici, spazi per associazioni e attività socio-culturali.

Un’architettura progettuale che asseconda le altre linee di intervento legate al turismo come alle attività economiche: le diverse linee di intervento di Agenda Urbana rispondono con coerenza all’obiettivo di fondo, considerando che ricostruire lo spirito di comunità vuol dire attribuire un nuovo volto e un rinnovato ruolo a Catanzaro.

Abbiamo l’opportunità di sviluppare l’impresa creativa e culturale sulla quale puntare per recuperare i giovani alla Città, anche quelli che hanno fatto esperienza fuori e che possono trarre ragioni concrete per un ritorno, temporaneo o meno, arricchito delle esperienze maturate altrove.

Ma anche i giovani lavoratori cosiddetti “nomadi” che, arrivati in Città, possono impiantarvi vita e futuro. Fattori auto rigeneranti di un intervento straordinario, che proprio perché tale deve poter beneficiare di tutto l’impegno, possibilmente corale, anche per superare, costruendo opportunità nuove, le difficoltà oggettive e comuni a tutte le altre Città nel gestire l’ordinario”.

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