“Per noi il partito di Giorgia Meloni (nei cui confronti il sindaco ha speso parole al… miele, ndr) ha assunto su di sé l’eredità politica di Giorgio Almirante, che a suo tempo aveva trasferito nel Movimento Sociale Italiano l’eredità di Benito Mussolini e del fascismo.
Il fatto è inequivoco perché storicamente fondato e persino esibito dal partito dei Fratelli d’Italia che sottolinea con orgoglio il filo, potremmo dire senza offendere alcuno, nero, che va da Giorgio a Giorgia.
Quasi a voler cancellare l’abiura, più o meno totale, più o meno sincera, che del fascismo aveva fatto Gianfranco Fini con la svolta di Fiuggi nel 1995.
A dimostrazione di ciò parlano la legge fascistissima del DDL repressione 1660 e il decreto Cutro contro i migranti. Non si può commemorare contemporaneamente Malacaria ed elogiare FdI. Noi stiamo con Giuseppe Malacaria e siamo e saremo sempre contro il fascismo vecchio e nuovo.
Di fronte al governo di oggi tornano alla mente le parole dell’epigrafe che Piero Calamandrei scrisse all’indomani delle elezioni del giugno 1953, rivolgendosi ai partigiani caduti della Resistenza: «Non rammaricatevi dai vostri cimiteri di montagna se giù al piano, nell’aula dove fu giurata la Costituzione murata col vostro sangue, sono tornati, da remote calingi, i fantasmi della vergogna».
«Troppo presto li avevamo dimenticati – ammoniva Calamandrei – è bene che siano esposti in vista su questo palco. Perché tutto il popolo riconosca i loro volti e si ricordi». Ora e sempre Resistenza!”. Ma il sindaco è tranquillo, perché tanto a difenderlo ci ha subito pensato il… compagno Eugenio Riccio, oltretutto della Lega e non di Fratelli d’Italia. Ma chissà come mai! A questo, però, sarà dedicata la nostra foto senza commento della settimana.