Se Elon Musk investisse davvero nella regione con capoluogo Catanzaro, come ha chiesto qualche settimana fa il leader de La Calabria che Vogliamo Giuseppe Nucera nientemeno all’amica premier italiana dello stesso… plutocrate sudafricano Giorgia Meloni, la regione sarebbe fritta. Perché con il carattere decisionista e assai poco diplomatico (eufemismo!) che si ritrova, c’è il serio pericolo di un Musk intenzionato a puntare uno dei suoi migliaia di satelliti per le telecomunicazione, e ancor più razzi, sulla Calabria. Solo che nella circostanza armati con testate, se non atomiche, quantomeno… convenzionali per radere tutto al suolo. A iniziare dalla Regione. Nell’occasione scritta in maiuscolo, poiché intesa come ente e non territorio. E proseguendo a maggior ragione con il bombardamento del geograficamente poco distante, dall’ente medesimo, quartier generale della Protezione Civile (a cui comunque bisogna sempre dire “grazie” e per cui si deve pensare “meno male che c’è”. Ci mancherebbe altro!).

Prociv calabrese? Voto basso

Voto basso, una volta tanto, per la Prociv. Perché, senza scomodare un impareggiabile Carlo Tansi cacciato in malo modo dalla guida dello stesso Dipartimento per essere entrato in rotta anche e soprattutto con i soliti padrini locali politico-affaristici garanti di un sistema marcio, abbiamo una certezza: il meccanismo delle allerta meteo non funziona. Ma non funziona affatto. Sebbene, lo precisiamo, non si tratti di una previsione meteorologica per una singola città o zona con tanto di preannunciata cifra perfetta (o quasi) su quanti millimetri vi cadranno su in tot ore o giorni in taluni ‘frangenti’ dell’anno. Bensì è un alert su precipitazioni straordinarie concentrate in un’area, più o meno, vasta ma senza focus specifico per singola zona. Lo ribadiamo. Resta il fatto però, che se non ci fossero potenzialmente in gioco vite umane, le allerta meteo somigliano sempre più alla Divina Provvidenza degli studenti (e, se vogliamo, anche dei pubblici impiegati) della Calabria per farsi almeno una decina di giorni di vacanza extra. Come se, poverini, già non ne avessero poche. Di ferie. Mentre accade, all’opposto, che nei giorni già festivi la soglia dell’attenzione sembra molto meno alta. O, quantomeno, questa è la percezione. Chiara e netta, purtroppo!

L’impietoso confronto tra la mancata allerta meteo di ieri e quella, alla fine della fiera quasi ingiustificata degli scorsi 17 e 18 gennaio

Il caso eclatante, coincidenza che sia in fatto di allerta assenti o rare nei giorni di festa, è proprio quello di ieri. In cui se a un dato momento non fossero intervenuti i vigili del fuoco soprattutto, ma anche polizia e carabinieri, forse non a caso da noi notati in città in maniera insolitamente massiccia fin dalle 9.30 circa del mattino, ci potevano scappare incresciosi casi. Perfino tragici. Eppure, nessuno aveva… allertato niente. Anzi, fino a poche ore prima del nubifragio negli abituali rilevamenti e conseguenti dispacci tutto sembrava ok. Caso curiosamente opposto allo scorso venerdì 17 gennaio (chissà se in Prociv sono scaramantico, scusateci la battuta), quando noi stessi ci siamo recati nella zona Sud di un capoluogo… spettrale proprio in ragione della chiusura generalizzata per allerta meteo mentre al contrario era addirittura possibile scattare le foto del mare mosso senza ombrello (leggi qui: irriverentemente.com/?p=10886) malgrado stesse piovendo. E anche in modo sostenuto, per carità. Ma come commentato allora tranne le solite immancabili buche (sempre presenti, pure con il solleone, ahinoi) piene d’acqua e gli altrettanto consueti tombini allagati, di rischi o almeno problemi seri neppure l’ombra. E grazie a Dio. Tanto che noi avevamo, come d’abitudine, ‘pizzicato’ il sindaco Nicola Fiorita.

Sistema allerta meteo, “gli è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare!”

Fiorita due settimane orsono non appena ricevuto l’avviso Prociv, con un’ordinanza sindacale come ovvio, aveva chiuso tutto sia il 17 gennaio che, di poco successivamente, il giorno seguente (sabato 18, of course). Ma nel suo provvedimento aveva, secondo noi curiosamente ma forse ci sbagliamo, aveva per così dire saltato (leggi qui: irriverentemente.com/?p=10901 e qui: irriverentemente.com/?p=10896) il Mario Foglietti dell’amica sovrintendente Tonia Santacroce. Un teatro cittadino, cioè, che manco a farlo a posta inaugurava la stagione proprio quella sera. E che avrebbe accolto oltre mille persone provenienti non solo da Catanzaro bensì da… ogni dove. Comunque sia, in conclusione, viene da mutuare la celeberrima frase della leggenda delle due ruote Gino Bartali, affermando: “Sistema allerta della Prociv calabrese? Gli è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare!”.

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