Riceviamo e pubblichiamo
Pagamento del ticket sanitario da casa, con un clic, o in sede attraverso gli ormai diffusissimi totem automatici? Macché, mentre il mondo intero studia e si interroga sui vantaggi dell’intelligenza artificiale, l’evoluzione tecnologica resta saldamente fuori dalle porte del “Pugliese-Ciaccio”.
Il primo impatto offerto dal principale nosocomio del capoluogo di regione ai catanzaresi, e forse soprattutto a chi in città arriva dall’hinterland o addirittura da fuori provincia, è quello di un’isola, infelice e arretrata, nella quale il ticket si può pagare nell’unico modo conosciuto fino a qualche decennio fa ovvero di persona e mettendosi in coda per vivere un’esperienza che nulla sembra avere da invidiare a un vero e proprio girone dantesco.
Con buona pace dell’orario indicato sul foglio di prenotazione rilasciato dal Cup, in reparto si arriva quando e se si riesce a sbrigare la parte burocratica di situazioni che, proprio perché riguardanti la salute, dovrebbero essere gestite mettendo i pazienti al centro e garantendo loro il massimo comfort.
Come si suol dire però tra il dire il fare c’è di mezzo il mare e le aspirazioni di “Catanzaro città della salute” sembrano inevitabilmente destinate a infrangersi contro una realtà che di tecnologico offre soltanto il monitor che scandisce l’avanzamento delle due file distinte tra i pazienti con in mano i numerini della gestione ordinaria e quelli in possesso dei bigliettini associati alle priorità.
Un danno al quale peraltro si aggiunge pure la beffa di due sportelli aperti sui cinque presenti con i computer che spesso si bloccano mentre neppure le farmacie possono sopperire alle carenze tecnologiche di un ospedale che gestisce i ticket con propri canali di pagamento. Sullo sfondo una favola triste che contempla pure il lusso di sedurre e abbandonare i pazienti alle prese con il pagamento del ticket.
E sì, prima si offre loro l’illusione che le ricette possano essere regolarizzate in via telematica con una semplice operazione da compiere, previa registrazione, sul sito internet www.myaocz.it.
E poi li si obbliga a guardare in faccia la dura realtà che racconta tutta un’altra storia: il sistema va subito in errore perché – stando a ciò che sostengono gli addetti al pagamento del ticket in sede – “il servizio non funziona ormai da un anno e mezzo”.
L’evoluzione tecnologica, in sostanza, sembra essersi schiantata al suolo del “Pugliese-Ciaccio”, ancor prima di decollare, con un tonfo che fa paura se si pensa che non sono pochi i pazienti che ricordano perfettamente quando il principale ospedale dei Tre colli era dotato di totem automatici che permettevano perlomeno il pagamento del ticket in sede, ma in totale autonomia.
Poi anche quelle simpatiche macchinette sono sparite dai radar e l’illusione che si trattasse di una scelta legata al decollo del pagamento online, attraverso il sito, è durata quanto un battito di ciglia per lasciare bruscamente spazio al rammarico di una sanità che a Catanzaro anziché migliorare regredisce impattando pure sulla salute dei fruitori del servizio visto che, come abbiamo imparato nella fase pandemica legata al Covid-19, assembramenti incontrollati di persone in luoghi chiusi non aiutano di certo a tenere distanti infezioni e virus.
Stefano Veraldi
Consigliere comunale Azione