Come al solito, quasi nulla accade per caso. Soprattutto In politica. E a Catanzaro. Velenosissima Città del Peccato, dove pure malgrado i… millemila accordi sottobanco tra finti nemici in ossequio alla… mazzicogna (leggasi i vari interessi e guadagni) non mancano pettegolezzi, invidie, maldicenze e attacchi personali. Come quello, almeno secondo noi, indirettamente rivolto al sottosegretario all’Interno Wanda Ferro attraverso il servizio televisivo di Striscia La Notizia su Viale Isonzo. Un ‘pezzo’ che l’ha anche giustamente chiamata in causa sull’emergenza criminalità, in quel rione e più in generale in tutta l’area Sud addebitabile quasi esclusivamente ad appartenenti alla comunità Rom tra cui c’è però pure tanta gente onesta. Ma, tornando al fatto in discussione, vanno dette due cose: la prima relativa alla nostra attesa nel commentare in virtù del malore occorso al sindaco Nicola Fiorita, proprio mentre gran parte della città lo giudicava negativamente sui social per la non edificante condizione in cui versa l’intera zona Sud del capoluogo (Lido compreso). Che ci ha convinto a temporeggiare. La seconda invece: la sensazione che qualcuno (o più d’uno) volesse togliersi il classico sassolino dalla scarpa, nella fattispecie un macigno, con Ferro.

Cara Ferro ti… scrivo, ma senza firmarmi tramite la Tv

Ma essendo il messaggio da inviare al sottosegretario, alla… catanzarese ovvero per vie traverse, ha forse fatto emergere come ci fosse di mezzo gente troppo pavida per esecrarla a viso aperto. Così censurando l’operato di un viceministro, per giunta molto vicino sul piano personale alla premier Giorgia Meloni. Ma si sa bene quali ambienti politici, anche locali, possono arrivare con relativa facilità a Mediaset. Del resto, non molti mesi fa, è successo anche a livello romano (cioè nazionale) la stessa cosa con Meloni per lo spinoso caso della “tassazione speciale” a banche e assicurazioni.

Detto ciò, Ferro non è esente da responsabilità. Ma neppure così coinvolta come sembrerebbe nello spinoso caso Viale Isonzo. Perché, è noto, come già i ‘parlamentari semplici’ (con eccezioni più uniche che rare) da quando esiste questa legge elettorale “porcata”, frequentino cento volte di più le segreterie di partito (dove si decidono i loro destini. Leggasi posto buono per l’elezione in lista o poi nell’evenienza anche per Governo e Sottogoverno), rispetto ai territori. Che, di fatto, non esprimono il loro rappresentante. Ergo, Ferro colpevole?

Non ne siamo pienamente certi, anzi! E se colpevole, perché non è certo una… passante bensì una dei viceministri al ramo, lo è quantomeno in solido con Fiorita, che anche a Viale Isonzo ha chiesto e ottenuto voti promettendo sicurezza, e pure il presidente del consiglio regionale Filippo Mancuso. Entrambi a braccetto con lei, dunque. E decidano loro chi al braccio destro e chi a quello sinistro della Wanda governativa.

Capitolo Fiorita-Talerico-Celia

Chiuso il capitolo di veleni e immancabili complotti con molti ossequiosi della potente Ferro in… pubblico e criticoni in… privato, apriamo il nostro solito immancabile “Spazio Fiorita”. Stavolta, però, soggetto passivo di una precisa osservazione. Quella sulla sua capacità di far operare un dietrofront nientemeno che al forzista Antonello Talerico e al Democrat Fabio Celia. I quali hanno a lungo cullato il sogno di mettere nelle pesti il sindaco stesso. Salvo accorgersi in questi giorni che, almeno per ora, è impossibile e, per loro in particolare, neppure saggio e conveniente. Non fosse altro perché lo stesso Nick sta tenendo in caldo la poltrona di sindaco proprio al citato Mancuso e quindi ha dalla sua parte non solo la sinistra e il Pd (di una Giusy Iemma interessata alle sue deleghe e addirittura di una Jasmine Cristallo ultragovernativa per ideale) quanto anche l’intera destra mancusiana e occhiutiana. Quella, cioè, che fa finta di portare attacchi al vetriolo contro Nick, ma in realtà lo ha blindato con 7-8 consiglieri comunali mandati in… missione ad hoc. In attesa che Mancuso finisca serenamente il mandato a Palazzo Campanella e formuli il preavviso di sfratto. Vedrete allora come i vari Francesco Scarpino e soci cesseranno di essere fioritiani doc e politici vocati soltanto al… bene della città e non dei partiti come ora.

Dicevamo però di Talerico e Celia? Ah sì, ecco

Torniamo però subito a Talerico e Celia, che essendo tollerati e forse utilizzati dai rispettivi partiti non hanno grandi margini di manovra. Ma con una differenza sostanziale che li pone in una situazione agli antipodi: Talerico può sperare in qualche Santo romano forzista e non solo mentre a Catanzaro con Marco Polimeni e Sergio Costanzo non tocca palla. Esatto opposto per Celia: che nella stanza dei bottoni nella capitale con Cristallo a presidio manco si avvicina. A differenza di Catanzaro. Dove, sia in prima persona, quanto, ancor di più tramite la… fida Iemma (a cui non a caso ha fatto prendere con il ticket della doppia preferenze di genere qualche centinaio di voti a stare bassi), esercita un ruolo molto forte. In particolare in un Pd in cui il 99% degli iscritti si vende la mamma di notte per un pacco di caramelle. Tendenza che li porta a vedere l’inflessibilità cristalliana come il fiume negli occhi e al contrario la disponibilità al dialogo di Celia come la manna dal cielo. Ma tanto quest’ultimo che Talerico sono oltreché amici del cuore da diverso tempo ormai, sebbene dopo anni in cui i loro rapporti non erano certo tutto “zucchero e miele” come oggi, anche uniti dalla dalla strategia. Nelle ultime settimane antifioritiana, ma alla luce dello… scudo del sindaco in via di grande, grandissimo, ‘ammorbidimento’. Almeno in forma ufficiale.

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