In una città in cui il Piano strutturale comunale (Psc) potrebbe presto cambiare il volto di Lido, perché negli altri quartieri c’è poco da cambiare (al netto di qualche rotatoria o strada asfaltata), gli occhi di tanti sono puntati su Palazzo De Nobili. E, in particolare, su chi lo guida. Non fosse altro perché una bella colata di cemento sul mega-quartiere marinaro, tra palazzoni-torre vista mare e così via, ingrasserebbe alcuni assai più di noi. Di soldi e non di chili, però. Ma se è tutto legale, per carità, si proceda pure. Buon per loro! È la libera impresa; la libera economia; il libero mercati. E noi non siamo certo dei ferventi vecchi comunisti, nemici giurati del capitale cioè. Anzi, semmai il contrario! Ma ci seccherebbe non poco assistere a qualcosa di larvatamente simile a quanto accaduto nella Palermo degli anni ‘60-’70-’80 di Salvo Lima e Vito Ciancimino. Dove in una notte vennero emesse circa 2mila licenze edilizie. Tutt’altro contesto però, grazie a Dio, rispetto ai Tre Colli con la longa manus di Cosa Nostra e dei suoi referenti politici sulla città. Nulla a che vedere, quindi, con Catanzaro. Lo precisiamo e lo ribadiamo. Il Psc, tuttavia, resta materia delicata. Ma ce ne sono altre.
Il motivo di certe nostre… sottolineature in un frangente politico assai delicato per la città
La vigile attenzione del giornalismo libero (la nostra, diffidando dalle imitazioni dei giornali degli addetti stampa, ufficiali e ombra, dei big politici locali o con soci-proprietari familiari degli stessi) su certi argomenti delicati non può e non deve mancare. Perché, pur non disponendo di notizie certe riguardo ad accordi su interessi specifici (altrimenti non ci limiteremo a scrivere), ci ha molto sorpreso la facilità e l’immediatezza con cui tutti i sedicenti rivali di un sindaco alle corde come Nicola Fiorita (al secondo azzeramento di Giunta in 396 giorni e all’inatteso sfanculamento con l’ex dominus Antonello Talerico) gli abbiano invece dato ossigeno e nuova linfa dopo la richiesta di Vincenzo Capellupo in nome e per conto di Fiorita stesso.
Incredibile insomma ascoltare in Aula, in proposito, un forzista come Sergio Costanzo (non certo l’ultimo arrivato) dire all’ignaro (dell’incoffessabile patto segreto) collega-avversario Gregorio Buccolieri: “Grego’, noi vi vogliamo aiutare ma se fate i bravi. Altrimenti, vi facciamo opposizione a suon di carte bollate e vi asfaltiamo”. Ma perché, caro Sergio, fate questo regalo a Nick? Un regalo per giunta tuo, di Marco Polimeni e Luigi Levato, che al pari del leghista Eugenio Riccio, non avreste problemi a farvi (ri)eleggere da cosiddetti Signori delle Preferenze e quindi neppure timorosi di perdere la ricca prebenda da amministratore. E tutto ciò a prescindere dal potere di far finire anzitempo la consiliatura.
Perché quanto lascia a bocca aperta è che proprio tu, Costanzo, abbia detto in Aula (registrato) “noi una mano ve la diamo”. Ma la città non ha particolari emergenze in corso, escluse le ‘magagne politiche’ di un sindaco di… minoranza, che richiedano un’opposizione soft se non addirittura inciuciona. Al contrario basta leggere i social per capire come si vorrebbe in larga parte un “Fiorita out”. E invece voi, Sergio, lo… aiutate. Mah. Allora il sospetto di qualcosa di molto, molto, strano non può che insinuarsi nella Città del Peccato!
Il disperato appello di Nicola Fiorita alla destra, a Talerico e ai poteri forti della città
Nel suo messaggio domenicale social, il camaleontico Fiorita per un anno e mezzo appeso ai voti dell’ultima (residuale) rappresentanza talliniana in Consiglio (si parla qui non solo di Talerico, ma anche e soprattutto di Francesco Scarpino, Giulia Procopi e qualche altro) e adesso invece riciclatosi in novello Fidel Castro per blandire il potente ed autorevole gruppo di Azione, assai ben strutturato dentro e fuori dal De Nobili, ha teso la mano a tutti pur di essere salvato. Di poter continuare a gestire il potere.
E lo ha fatto con la milionesima furbata. La ‘’leccata’, peraltro a scoppio ritardato, al Festival d’Autunno lodato dal Corsera. Una kermesse la cui direttrice artistica Tonia Santacroce, peraltro consorte del tycoon locale Floriano Noto anche patron del Catanzaro Calcio, stava per essere nominata da Fiorita stesso sovrintendente del Teatro Mario Foglietti-Politeama. Un caso? O un promemoria? E poi l’altra “leccata” a Talerico e, tra le righe, a tutta la destra con il malcelato appello: “Salvatemi, posso ancora essere il vostro affidabile… garante”. Tutto molto bello, Nick. Peccato solo per quei commenti sotto al tuo abituale post Facebook domenicale (manco fossi il Papa, affacciato a parlare ai fedeli dalla finestra di Piazza San Pietro, Nico’).
Commenti dello stesso tenore di quelli sotto agli articoli dell’Mgff del tuo noto grande amico quando ogni tanto annuncia di voler lasciare Catanzaro tra i “magari” del 90% dei catanzaresi. Un altro genio come te, quello lì, al cui posto al Foglietti vuoi, come premesso, piazzare Santacroce perché ti conviene. E poi la grande bugia sull’anno di commissariamento, se tu te ne andassi finalmente. Che anche fosse di tale durata (ma è una ca@@ta piramidale), sarebbe sempre meglio dei tuoi insulsi 27 mesi di… governo.
La rovente chat del Pd con un Fabio Celia pronto a fare la guerra, se Fiorita non torna sui suoi passi lasciando cadere i propositi di buttarlo fuori dal Pd in malo modo
Fabio Celia è furibondo. Basta vedere la chat del Partito Democratico. Ed è pronto alla “sanguinosa faida” con il gruppo Guerriero nella testa di Nick in grado di cacciarlo via. Perché è forte. Tanto forte! Ma Celia sembra intenzionato a non deporre le armi facilmente. A non farsi “parlare dietro”, come dicono a Roma, nel senso di non voler farsi criticare per la sua inadeguatezza. Considerato come tenga moltissimo alla politica, al Pd e all’ideale comunista. E non sia dunque disposto a rinunciare a dare battaglia. sebbene intanto la sua sodale Giusy Iemma, Talerico e forse persino Fiorita stesso, provano a disinnescare questa bomba. Quantomeno per il momento. Perché Celia serve a tutti per i voti e forse, malgrado le difficoltà dell’ultimo anno, pure per i mezzi economici di cui dispone. Ma nessuno, probabilmente Iemma e Talerico compresi oltreché Nick come ovvio, lo vogliono candidato o dirigente di partito. Bensì, al massimo, nascosto dietro le quinte. Fatto sta che Celia sulla chat sta rincarando la dose sulla possibilità di mandare a casa Fiorita. Ma non accadrà, dal momento che gli interessi in ballo sono altissimi. E tutti, destra compresa, stanno lavorando per trovare la quadra.