Articolo tratto da Rainews
È morto all’età di 88 anni il magistrato Agostino Cordova. Originario di Reggio Calabria, negli ultimi anni viveva tra la sua città natale e Napoli. Entroò in magistratura nel 1963, come pretore al penale e al civile fino al 1970, passando poi al tribunale, dove è stato componente del collegio e poi all’ufficio istruzione fino al 1980. Ha istruito importanti processi contro le cosche della ‘ndrangheta tra cui quello contro il gruppo cosiddetto ”dei 60” capeggiato da Paolo De Stefano, ucciso in un agguato a Reggio Calabria nell’ ottobre del 1985.
Il processo si concluse con la condanna di buona parte degli imputati. Presidente della sezione penale del tribunale di Reggio Calabria dal 1980 al 1987, Cordova fu nominato poi a capo della Procura di Palmi. Celebre una sua inchiesta sui rapporti e gli intrecci tra mafia, politica e massoneria che portò al sequestro di tutti gli elenchi dei massoni del Grande Oriente d’Italia.
In quegli anni, un’altra sua inchiesta ebbe al centro gli appalti per la realizzazione della centrale termoelettrica dell’Enel a Gioia Tauro, cantiere che nel 1990 fu posto sotto sequestro. Nel 1993 fu nominato a capo della Procura di Napoli.