Riceviamo e pubblichiamo
Lunedì, alle ore 11:30, presso la Sala Concerti del Comune di Catanzaro, si terrà la conferenza stampa di presentazione della quinta edizione di Factory Area Festival.
L’evento che da cinque anni anima l’estate calabrese con una proposta musicale e culturale all’avanguardia.
Saranno presenti i tre fondatori del festival Stefano Santoemma, Felice Miceli e Gianfranco Migliaccio, insieme all’Assessore al Turismo e alle Politiche Giovanili del Comune di Catanzaro Vincenzo Costantino.
Dopo il successo delle precedenti edizioni a Soverato e Squillace, Factory Area Festival V si prepara a una nuova e ambiziosa sfida: per la prima volta si terrà a Catanzaro, il 20 e 21 agosto.
Nello scenario della Terrazza del Complesso Monumentale del San Giovanni, in co-produzione con il Comune di Catanzaro.
Il festival è promosso da Factory+, compartecipato dal Comune di Catanzaro e inserito nel programma culturale “EstArte”.
Fantomatico Palagiovino
“Il progetto del nuovo Palagiovino rappresenta una svolta importante per Catanzaro.
È la dimostrazione che investire in infrastrutture di qualità può generare sviluppo, valorizzare il territorio e offrire nuove opportunità alla comunità”.
È quanto dichiarano i consiglieri comunali Antonio Barberio e Giulia Procopi, commentando l’avvio del percorso che porterà alla nascita della cittadella del tennis nella zona di Giovino, grazie a un finanziamento PNRR da 4 milioni di euro.
“Il recupero e la valorizzazione dell’area del Palagiovino – proseguono i due consiglieri – è un segnale positivo di una città che riparte.
Che crede nello sport, nella sostenibilità e nel benessere dei cittadini, di una Catanzaro che vuole tornare protagonista e si apre al futuro con determinazione e fiducia.
La cittadella del tennis, infatti, potrà diventare un punto di riferimento anche oltre i confini regionali, capace di attrarre eventi, turismo sportivo e nuove energie per il nostro territorio”.
“Il progetto – aggiungono – si inserisce in una visione di sviluppo, costruita attraverso un percorso attento e condiviso.
Un intervento pensato per valorizzare l’area nel rispetto dell’ambiente, capace di offrire risposte concrete alle esigenze della città e del suo tessuto sociale”.
Barberio e Procopi concludono: “Il Palagiovino può diventare un tassello fondamentale del futuro di Catanzaro. Continuiamo a sostenere questa direzione, fatta di progetti realizzabili, utili alla collettività e volti allo sviluppo della nostra città”.
Piazzetta Libertà
C’è un nuovo patto di collaborazione che ha preso da poco il via ed è quello tra Comune e cooperativa sociale Kyosei, con quest’ultima che si prenderà cura della riqualificazione, rigenerazione, allestimento e abbellimento di Piazzetta della Libertà su corso Mazzini.
Il patto è stato firmato lo scorso 15 luglio e il giorno dopo gli operatori della cooperativa erano già all’opera, oltre ad avere improvvisato un momento di gioiosa socialità con le tantissime persone che hanno affollato il centro storico per la festa patronale.
Tutto questo, in attesa che prenda il via, nel prossimo autunno, il progetto “Cose”.
C’è dunque una nuova attività che sta per nascere nel cuore della città e chi la sta mettendo in piedi ha scelto anche di “adottare” lo spazio circostante.
Finora, i patti di collaborazione sono stati stretti tra Comune e cittadini. Questa intesa ha dunque un primato: vede in campo una nuova attività che però si fa protagonista di una presa in carico globale, perché mette insieme impresa solidale e cura dei beni comuni.
È anche la prima intesa che si firma e ricade in pieno centro storico – una seconda, precedente, era stata firmata tempo fa e riguarda il parchetto Longo, quindi al confine di Porta di Mare – ma è la conferma che l’intuizione di regolamentare la collaborazione tra Comune e cittadini è stata una intuizione politicamente felice, una scommessa sulla voglia dei catanzaresi di tornare a sentirsi parte di una comunità viva, vivace, animata da legami profondi con i luoghi della nostra storia.
Il patto per Piazzetta della Libertà è, in questo senso, anche un bellissimo cameo.
Che si è incastonato in una festa patronale che è stata un successo evidente, un momento di partecipazione e allegria piena, al di là di ogni ragionevole dubbio.
L’auspicio è che i camei siano tanti di più d’ora in poi, con nuove aperture e nuove collaborazioni.
Da parte dell’Amministrazione, tutto l’impegno, com’è stato finora, perché questo auspicio si avveri.
Pensierini sulla… speranza
La nostra città ha bisogno di speranza. Di quella speranza concreta che si traduce in dialogo, impegno civile, costruzione di relazioni autentiche.
Le parole dell’arcivescovo Claudio Maniago, pronunciate durante la celebrazione solenne di San Vitaliano, sono risuonate come un invito, forse anche come un’urgenza: cambiare sguardo, cambiare linguaggio, cambiare passo.
L’arcivescovo Maniago ci ha offerto, con chiarezza e coraggio, una lettura autentica dei bisogni più urgenti della nostra città: i giovani lasciati soli, le ferite sociali non curate, il pericolo della rassegnazione o, peggio, della strumentalizzazione.
“La speranza non è retorica. È responsabilità comune”, dice Maniago. E le parole possono diventare ponti o muri, cura o ferita.
Come sindaco, sento forte il dovere di raccogliere questa riflessione, che diventa un accorato appello.
Non possiamo limitarci a denunciare o a usare il disagio come leva politica. Abbiamo il dovere di costruire. Di unire. Di offrire prospettive.
Per questo rilancio oggi, con convinzione, la necessità di una nuova alleanza sociale ed educativa che coinvolga le istituzioni, la scuola, le famiglie, il mondo del lavoro e della cultura, le parrocchie, le associazioni.
È solo mettendo insieme le forze sane della città che potremo restituire fiducia e futuro alle nuove generazioni.
Perché – come ha detto ancora l’arcivescovo – “dove si rifondano spirito di iniziativa, passione e fiducia, lì la speranza si alza, cammina, cambia la storia”.
Non servono i toni urlati, né “la continua ricerca del nemico”, come ha detto bene monsignor Maniago.
Non serve una politica che non propone ma insulta, che non dialoga ma denigra, che non cerca soluzioni ma comode indignazioni digitali, nascondendosi dietro un commento sui social o un post aggressivo.
Chi cerca “pollai” in cui far crescere il disprezzo, alimentando odio e divisioni, indebolisce il tessuto democratico e frena la crescita civile della città.
Il dissenso è legittimo e necessario, ma va esercitato con serietà, con proposte, con spirito costruttivo. Lo merita Catanzaro, lo merita ogni cittadino che soffre, spera, lavora ogni giorno per migliorare le cose.
Oggi, più che mai, serve il coraggio di una politica nuova: sobria nei toni, forte nei contenuti, capace di ascoltare e di includere.
Perché, come ha ricordato l’arcivescovo, “dove prevalgono il lamento e la nostalgia, la speranza sociale è debole. Ma dove si rifondano spirito d’iniziativa, passione e fiducia, lì la speranza si alza, cammina, cambia la storia”.
La festa di San Vitaliano è stata anche questo: un momento corale, partecipato, profondo. Un segno di come Catanzaro sappia ancora unirsi, ritrovarsi, riconoscersi.
E se oggi la nostra città è capace di rispondere con bellezza e civiltà, allora abbiamo il dovere di continuare su questa strada. Una strada fatta non di parole d’odio, ma di cura e responsabilità condivisa.
“Nessuno può tirarsi indietro o aspettare soluzioni dall’alto” – ha detto il vescovo. È vero. Nessuno è spettatore. Tutti siamo chiamati a fare la nostra parte.
Come sindaco, raccolgo con convinzione questa esortazione. E proprio a partire da uno dei punti più delicati e urgenti – il disagio giovanile – proporrò l’istituzione di un tavolo di concertazione permanente, che coinvolga istituzioni, scuola, parrocchie, terzo settore, mondo del lavoro e cultura.
Perché nessuno si salva da solo.
L’invito che faccio ai catanzaresi è proprio questo: camminare insieme.
Che non è uno slogan: è una scelta quotidiana.
E, oggi più che mai, un’urgenza civile e morale.
Poco edificante sagra San Vitaliano
C’è una città che si è ritrovata. Una comunità che, per tre giorni, ha scelto di “abitare” il centro storico non solo con i passi. La festa di San Vitaliano ha ridato luce a Catanzaro, riportando in superficie un desiderio profondo di partecipazione, condivisione, identità.
Tre giorni intensi, ricchi di appuntamenti religiosi, culturali ed enogastronomici, che hanno visto la partecipazione di migliaia di cittadini e visitatori, restituendo alla città un forte senso di appartenenza e condivisione.
È stato un successo che va ben oltre i numeri – pur straordinari – delle presenze.
Oltre 30mila persone solo all’International Street Food, che ha trasformato Corso Mazzini in un caleidoscopio di sapori, profumi e convivialità.
Un risultato che si accompagna al grande apprezzamento per il percorso enogastronomico identitario curato dai ristoratori locali, anch’essi soddisfatti per l’ottimo riscontro in termini di presenze e vendite.
Numerosi gli espositori, tra artigiani e produttori, che hanno espresso il desiderio di tornare a Catanzaro in occasione di nuove iniziative, segno di una città che torna ad essere punto di riferimento e occasione concreta di lavoro e visibilità.
Ristoratori, artigiani, produttori locali hanno lavorato con entusiasmo, raccogliendo risultati importanti e riconoscimenti sinceri da parte di cittadini e turisti. E molti tra gli espositori hanno già chiesto di tornare, segno che qualcosa di autentico e prezioso si è acceso.
Ma la festa è stata anche cultura e bellezza. Le visite guidate al Teatro Politeama hanno registrato il tutto esaurito per entrambe le serate, con aperture straordinarie fino a notte inoltrata. Così come grande affluenza si è registrata alla mostra “Velluto e Vitaliano” e al percorso “Vitaliano oltre”, con più di 500 presenze nella sola giornata di martedì.
E poi anche i due eventi di Artemide, che hanno fatto registrare entrambe il sold out.
C’è un dato di sintesi che, alla fine, merita di essere sottolineato per l’importanza che riveste: i tre giorni di festa hanno creato un incrocio felice tra il desiderio di svago e divertimento e quello di conoscenza della storia e delle tradizioni.
Un salto di qualità fuori dall’ordinario, un risultato fausto, tutt’altro che scontato e che pure è stato raggiunto nel contesto di una festa patronale.
Anche il sistema dell’accoglienza ha lavorato in maniera significativa: basti pensare che i soli operatori dello street food hanno coperto oltre un centinaio di posti letto, contribuendo alla positiva ricaduta economica sul territorio.
Nel segno della devozione e della partecipazione popolare, San Vitaliano torna a essere un simbolo vivo, condiviso, riconosciuto. La città ha riscoperto il valore della sua festa patronale non solo come evento religioso, ma come momento collettivo di rigenerazione del tessuto civile e sociale.
Un cammino che unisce il sacro al profano, la spiritualità alla convivialità, e che conferma quanto la costruzione dell’identità urbana passi anche attraverso occasioni capaci di coinvolgere cittadini, operatori, istituzioni e realtà associative.
Catanzaro ha dimostrato che è possibile tenere insieme tradizione e innovazione, memoria e visione. E che dalle sue radici può ancora rinascere una nuova energia civica, capace di guardare avanti con orgoglio e fiducia.
A rendere possibile tutto questo è stato l’impegno corale di tantissimi: organizzatori, operatori culturali, forze dell’ordine, volontari, associazioni, commercianti, artisti, giornalisti, tecnici.
A tutti loro va un grazie sentito e sincero. Hanno costruito, insieme, una festa che ha restituito senso alla parola “comunità”.
Così come, un ringraziamento sentito e sincero vada agli esercenti che hanno aderito al percorso enogastronomico identitario sposando la nostra idea di collaborazione tra pubblico e privato e gettando così le basi per un format replicabile in futuro, come confermano i numerosi apprezzamenti che stiamo ricevendo ancora in queste ore.
Siamo consapevoli che questo “esperimento” potrà essere migliorato, limato, rilanciato facendo tesoro delle criticità sollevate, delle difficoltà fisiologiche, dei rilievi avanzati con dovizia di argomentazione dagli operatori che bene conoscono la complessità di un sistema arduo da governare.
Ma noi siamo pronti a metterci in gioco per il bene della città, pronti all’ascolto e a costruire insieme questo percorso di rinascita.
San Vitaliano, con la sua figura mite e radicata nella storia di Catanzaro, è stato il filo che ha unito il sacro al quotidiano, la spiritualità alla festa.
E la città ha risposto con affetto, presenza, partecipazione.
Catanzaro ha bisogno – e voglia – di sentirsi unita. E iniziative come questa non solo celebrano il passato, ma costruiscono il futuro. Insieme.
Sagra 2
I festeggiamenti in onore di San Vitaliano, un successo senza precedenti. Catanzaro ha saputo ritrovare se stessa, una sua tradizione antica che sembrava assottigliata fino a qualche anno fa, la voglia di fare e sentirsi comunità con gioia e leggerezza.
L’Amministrazione comunale ce l’ha messa tutta perché ciò avvenisse, allestendo un cartellone variegato che tenesse insieme preferenze e gusti differenti.
Le cronache e le immagini di questi giorni, quello che ciascuno ha potuto vedere dal vivo, ci dimostrano che abbiamo colto nel segno.
La nostra festa patronale edizione 2025 è per noi un ulteriore incoraggiamento a proseguire sulla strada intrapresa e che ha un obiettivo preciso: restituire all’esterno l’immagine di una città tutt’altro che ripiegata su se stessa; una città dinamica, in grado di costruire un’offerta ad ampio spettro, dove gli eventi autenticamente popolari convivono con quelli di natura più ricercata, ciascuno con la propria rilevanza e il proprio spazio.
Ma tutti in un quadro coerente di promozione del territorio che, in quanto tale, si offre e offre all’esterno la propria immagine.
Certo, oggi raccogliamo i frutti immediati di una festa patronale ben pensata ed altrettanto bene organizzata, ma sappiamo che gli obiettivi restano di medio e lungo periodo.
Altri step seguiranno e saranno tappe di un percorso cui via via aggiungeremo nuovi tasselli, sapendo di poter contare da qui a breve anche su servizi adeguati all’obiettivo, dal portale turistico agli investimenti in promozione.
Sappiamo che “La città dove tutto si incontra” non è solo uno slogan ma è la costruzione concreta di una identità cittadina percepibile all’esterno e al tempo stesso attrattiva.
Oggi, dunque, siamo soddisfatti e lo siamo soprattutto perché la partecipazione della gente, i catanzaresi che si sono riappropriati della “loro” festa, le tante persone dall’hinterland venute in città, ci fanno sentire intorno quel clima di fiducia che ci spinge a impegnarci ancora di più per una Catanzaro che ha una gran voglia di futuro.
Sos caldo
Sos caldoAnche quest’estate sarà garantito il servizio di ascolto e supporto agli anziani soli residenti a Catanzaro.
L’amministrazione comunale ha pubblicato la manifestazione di interesse rivolta al mondo del volontariato e del Terzo settore per realizzare il progetto “SOS Caldo” nel periodo dal 28 luglio al 31 agosto prossimi.
Lo rende noto l’assessore alle politiche sociali, Nunzio Belcaro, sottolineando che l’obiettivo è quello di sostenere gli anziani privi di una solida rete familiare e che, soprattutto in questo periodo dell’anno, rischiano di andare incontro a momenti di solitudine e difficoltà.
I servizi richiesti alle associazioni che intenderanno aderire all’avviso del Comune, sono principalmente mirati a favorire l’orientamento alla rete di servizi e sostegni attiva sul territorio, assicurando supporto telefonico in particolari condizioni di bisogno e predisponendo, in caso di urgenza, le misure previste dal Servizio Sociale Territoriale.
Le istanze di partecipazione dovranno essere inviate entro e non oltre le ore 12 del giorno 24 luglio prossimo, consultando l’avviso.
E la modulistica disponibili al link https://www.comune.catanzaro.it/bando/avviso-pubblico-per-lacquisizione-di-manifestazione-di-interesse-sos-caldo-estate-2025-azioni-di-ascolto-ed-interventi-in-favore-degli-anziani-soli-residenti-nell/